TRANSUMANZA folk_600 BOVINO di rientro dalle Montagne
di Andrea Laganga
Bressanvido: una festa per il ritorno a fine stagione di 600 bovini dall’alta montagna
Amici del Butcher,
ben trovati!
stavolta andiamo in provincia di Vicenza a Bressanvido per raccontarvi un po di sano FOLKLORE.
Si, quello vero con la K, fato di gesti e usanze che si ripetano negli anni cercando di mantenere così gli standar e risultati elevati di sempre.
La parola d’ORDINE qui è, cercare di non cambiare mai, di non cedere ai cambiamenti richiesti dal tempo, agli automatismi o ai sapori in provetta. Qui si parla di mantenere il rispetto tra UOMO e NATURA.
E noi di Maremma Che Ciccia – #paroladelbutcher ve lo vogliamo raccontare.
E’ arrivato all’autunno e anche per i nostri cari bovini è giunto il momento di tornare a casa dopo un’estate in montagna! Infatti dopo tre mesi negli alpeggi di alta quota le mandrie tornano a casa e il momento viene celebrato al meglio di quello che si può con feste dedicate al lavoro degli allevatori e di tutto il territorio.
Si torna in stalla e si fa festa!
Domenica 24 settembre si è tenuta la Festa della Transumanza di Bressanvido all’interno di un evento più grande dal titolo “Transumando: vieni, scopri e gusta” nato dalla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, la Pro Loco di Bressanvido e Latterie Vicentine.
Tutto questo per festeggiare appunto il rientro nelle stalle della Transumanza verticale più lunga d’Italia ormai giunta alla sua 25° edizione.
Dopo un percorso di quasi 80 chilometri e 3 giorni di cammino circa 600 capi di bestiame sono tornati a casa salutando tutta la comunità e che ogni anno richiama a Bressanvido ben più di 20.000 persone.
Non solo i saluti ma un programma fitto di appuntamenti con cose buone tipiche e gustose come il taglio della forma di formaggio Asiago DOP più grande d’Italia, grazie a ben 11 casari e ottenuto con circa 11.000 litri di latte delle malghe di montagna dell’Altopiano dei Sette Comuni.
E festa della transumanza sia!
La Festa della Transumanza di Bressanvido è un esempio di come questa antica usanza contadina abbia assunto oggi una connotazione di evento vero e proprio che si inserisce nel contesto del turismo gastronomico.
E’ certamente un’occasione di promozione del territorio ma anche un’opportunità per far conoscere l’identità del territorio e valorizzare le eccellenze tipiche che stanno soffrendo di tutti i fattori contingenti a livello globale per gli aumenti dei costi di produzione, la riduzione del numero di animali allevati.
Per info https://www.entemanifestazioni.com