Ma TU ci credi nel BIO? – OPPORTUNITA’ E CRESCITA IN ITALIA
di Andrea Laganga
Un modo spesso troppo chiacchierato e di molto sottovalutato. Ad oggi considerato un’ottima opportunità di lavoro. Ma TU ci Credi?
Amici del Butcher
ben trovati!!
Oggi vi voglio parlare di un tema che mi sta a cuore e credo come a me, a molti di voi: il BIO.
Una tematica molto dibattuta, speso non compresa, addirittura sottovalutata.
Mi sono imbattuto in un articolo su Italian Food News su cui si legge del rapporto curato per il Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica – MASAF dal SINAB – “Bio in cifre 2023”.
Ne vengono fuori dei dati interessanti. Andiamo a vedere.
UN PO’ DI NUMERI
Dal rapporto “Bio in cifre 2023” si apprende che le superfici coltivate a biologico in Italia hanno raggiunto i 2.349.880 ettari, con un incremento del 7,5% rispetto al 2021, portando l’incidenza della superficie agricola utilizzata (SAU) nazionale al 18,7% (+1,3% sul 2021), che si conferma quindi la più elevata in Ue.
Inoltre, si registra anche un aumento per gli operatori biologici: 92.799, di cui 82.627 è rappresentato da aziende agricole (+ 8,9% rispetto al 2021).
A livello regionale, significativo l’incremento del biologico in Toscana che è divenuta la prima regione come incidenza di SAU bio con un 35,8% seguita da Calabria, Sicilia, Marche, Basilicata e Lazio: queste sono di fatto le prime 6 regioni ad aver superato l’obiettivo del 25% contenuto nelle strategie europee.7.
… E PER LA ‘CARNE’?
Sempre nel rapporto si legge che anche la zootecnia biologica ha evidenziato valori di crescita importanti: si va da un +22,5% per gli alveari, 10,5% per i caprini, 9,7% per gli ovini al 8,2% per i bovini.
MA DI FATTO, LA DOMANDA DI BIO INTERNA?
Ahimè questa è una nota critica. Infatti dal 2022 la domanda interna ha registrato un incremento solo del +0,5% rispetto l’anno precedente.
Diciamo però, ad essere onesti, che sul settore hanno inciso molto anche altri fattori esterni come l’aumento generico dei prezzi per l’inflazione che ha determinato la riduzione della capacità di spesa globale delle famiglie che ovviamente si è ripercossa sui vari settori di acquisto anche per la tavola
CONSIDERAZIONI
I dati di Federbio riportano di fatto in Italia una crescita significativa delle produzioni bio. Questo è un segnale della fiducia da parte degli agricoltori nel biologico ma che ancora non corrispondono ai consumi che sono ancora indietro.
forse restano da fare ancora delle campagne di sensibilizzazione in alcuni reparti perché la cosa decolli davvero.
Oppure non è solo disinformazione e , almeno nel nostro settore, non è così necessario?
O la cosa è generalizzata e viene vissuta davvero solo come una moda e non una soluzione? a cosa poi?
A voi l’ardua sentenza!
INSOMMA
Intanto prendiamo i numeri: qualcosa vorranno pure dire!