LIFE Green Sheep: Premio Ricerca IG â Italia Next DOP
di Andrea Laganga
UN PREMIO RICERCA IG NELLE FILIERE â LA SCIENZA CI Eâ AMICA
Amici del Butcher,
Questa settimana parte con una notizia particolare: un premio dedicato a ricerche sul campo. Direte un poâ lontano da noi⌠ma invece ritegno che sia importante seguire quanto gli enti e le accademie stanno portando avanti per i benefici di tutti.
Durante Italia Next DOP è stato assegnato il âPremio Ricerca IGâ, un riconoscimento alla divulgazione scientifica nelle filiere, riservato ai progetti selezionati nello spazio AgorĂ del Simposio per incentivare un dialogo efficace fra ricerca e aziende DOP IGP.
IL PREMIO
IL Premio Ricerca IG per valorizzare la divulgazione e il trasferimento della conoscenza scientifica 2023 è stato assegnato al progetto internazionale LIFE Green Sheep: per un allevamento ovino sostenibile e a basse emissioni di carbonio.
Il âPremio Ricerca IG â Italia Next DOPâ è unâiniziativa promossa da Fondazione Qualivita con il Patrocinio di Banca MPS nellâambito del progetto MPS Agroalimentare per sensibilizzare gli attori della ricerca applicata alle filiere DOP IGP e incentivare un dialogo efficace con gli stakeholder e le imprese del comparto.
Il Premio è un riconoscimento riservato a università , enti di ricerca e Consorzi di tutela come impulso per supportare la disseminazione della ricerca scientifica e delle sue applicazioni operative fra le imprese del settore.
Lâoggetto di valutazione per lâassegnazione del premio, è stata lâanalisi dellâattivitĂ di divulgazione e trasferimento realizzata per i singoli progetti e le ricerche presentate nello spazio AgorĂ , in termini di materiali e azioni messe in campo per divulgare i risultati raggiunti verso il pubblico di riferimento, in particolare le imprese delle filiere produttive. A giudicare gli studi presenti una giuria composta da rappresentanti della Fondazione Qualivita, da referenti dei Centri di MPS Agroalimentare che patrocina lâevento e da giornalisti di settore, che alla fine ha selezionato un progetto fra quelli esposti in occasione del Simposio.
IL VINCITORE
LIFE Green Sheep è un progetto internazionale di ricerca che riguarda un allevamento ovino sostenibile e a basse emissioni di carbonio con lâobiettivo di ridurre lâimpronta di carbonio della carne e del latte ovino del 12% entro 10 anni, garantendo la sostenibilitĂ degli allevamenti nei cinque Paesi che fanno parte della ricerca: Italia, Francia, Irlanda, Romania e Spagna. Grazie a questo premio, il progetto ha ricevuto un contributo economico per il pagamento di spese relative a future iniziative di disseminazione e divulgazione dei risultati dellâattivitĂ di ricerca.
Life Green Sheep mette in evidenza come le emissioni degli allevamenti ovini diventano alleate del clima. Infatti questostudio sugli allevamenti ovini in Europa sta portando alla gestione sostenibile oltre 1.300 aziende zootecniche. Non solo miglioramento ambientale, ma anche genetico e di prodotto finale.
Si passa da un rischio a una opportunità  per il miglioramento ambientale e strutturale delle imprese del settore. Lo studio delle emissioni da allevamento potrebbe infatti diventare uno strumento per ridurre la carbon foot print e migliorare i territori in cui si trovano impianti zootecnici.
LO STUDIO
Il progetto Life Green Sheep coinvolge 5 Paesi europei: Francia, Irlanda, Italia, Romania e Spagna, che rappresentano rispettivamente il 47% e il 63% della produzione di carne e latte ovino dellâUnione Europea. Obiettivo è quello di ridurre in dieci anni del 12% a livello europeo lâimpronta di carbonio derivante dalla produzione di latte e carne ovina.
Gli ovini allevati per la produzione di latte e carne producono gas a effetto serra (GHG) attraverso i loro processi digestivi fisiologici. Queste emissioni rappresentano il 6,5% delle emissioni di gas serra del settore zootecnico europeo secondo i dati della Fao (anno 2016). Lâanalisi preliminare del team di143 ricercatori ha evidenziato che gli allevatori in generale hanno scarsa idea di come si possano limitare le emissioni, anche attraverso piccoli accorgimenti.
Lâallevamento ovino può contribuire anche a regolare il clima tramite lâimmagazzinamento del carbonio nei pascoli. Ciò conferisce allâallevamento ovino un ruolo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nel mantenimento della redditivitĂ delle aziende.
Infine, gli studi condotti finora in Europa dimostrano che essendoci una significativa variabilità delle tecniche di allevamento, il margine di miglioramento e di mitigazione è ampio.
IL PROGETTO
Il progetto è partito nel 2020 e terminerà nel 2025 attraverso vari step:
- ricerca di una metodologia comune
- la creazione di un osservatorio europeo delle prestazioni ambientali e di sostenibilitĂ e di schede di riferimento per presentare i risultati per tipo di sistema di allevamento (carne o latte) e per ogni singola regione con lâobiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 5% alla fine del progetto (2025) per le aziende zootecniche coinvolte. In tutto sono 1.355 le cosiddette âaziende dimostrativeâ.
- realizzazione di una valutazione dellâimpatto ambientale dettagliata con dei risultati che hanno evidenziato il calcolo dei vantaggi ambientali, economici e sociali.
- infine lâindividuazione di singole strategie che in ogni Paese porteranno, entro 10 anni allâobiettivo di ridurre del 12% le emissioni degli allevamenti ovini.
LE AZIONI PER RIDURRE LâIMPATTO DEGLI OVINI SULLâIMPRONTA DI CARBONIO
Le analisi preliminari del progetto Life Sheep Green hanno identificato i âdriversâ su cui agire:
- gestione del gregge con la scelta delle razze, la selezione genetica, il tipo di struttura del gregge e la sua gestione della salute e della fertilitĂ . In questo caso la soluzione messa in campo è stata quella di incrementare lâefficienza produttiva attraverso controlli individuali.
- efficentare la parte produttiva attraverso un servizio veterinario preventivo.
- tecniche di lavorazione del suolo a basso input (con tecniche come il minimum tillage), cosĂŹ come di equipaggiarsi con macchine e attrezzi proporzionati alle reali necessitĂ aziendali.
- uso di fonti energetiche rinnovabili
- utilizzo delle deiezioni come fertilizzanti naturali nei pascoli e nei terreni coltivati oltre allâadattamento degli impianti di stoccaggio di queste.
- produzione degli alimenti e del loro utilizzo con una raccolta precoce, lâincremento dei foraggi autoprodotti e nellâuso di concentrati locali.
- interesse alla coltivazione di pascoli e prati permanenti e allâutilizzo di alimenti provenienti da agricoltura sostenibile. Infatti con utilizzo di additivi alimentari si ha la riduzione della produzione di gas (matanogenesi), con lâuso di blocchi alimentari si può ovviare lâutilizzo di foraggi scadenti e maggiormente impattanti
- manipolazione delle fermentazioni enteriche.
Lâ AGNELLO DI SARDEGNA IGP â CHI LAVORA AL PROGETTO
Il coordinatore di progetto in Italia è in Sardegna: la societĂ Agris, agenzia regionale per la ricerca in agricoltura, è capofila e ha partner lâUniversitĂ degli Studi di Sassari e lâAgenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura (LAORE).
Partner tecnico è il Consorzio dellâAgnello di Sardegna IGP che ha messo a disposizione la struttura per coinvolgere numerosi soci e aziende zooteniche.
Marco Acciaro, di Agris, è il coordinatore per lâItalia ed è ricercatore sulla gestione dellâalimentazione bovina e la qualitĂ delle carni presso lâUniversitĂ di Sassari. In Sardegna in particolare sono stati messi in evidenza la valutazione della qualitĂ di carne e latte, lo studio dellâalimentazione e del comportamento dei ruminanti al pascolo attraverso anche lâutilizzo di sistemi GPS per la loro localizzazione e quindi un pascolo piĂš sostenibile.
Da Qualivita https://www.qualivita.it/news/speciale-italia-next-dop-premio-ricerca-ig/