MEAT book da LEGGERE: Finché c’è trippa, il primo libro di Diego Rossi
di Andrea Laganga.
Leggere fa bene, ti apre la mente e ti regala nuove idee da trasformare secondo il tuo stile! Ecco i libri consigliati dal BUTCHER!
Amici del Butcher,
ogni giorno mi scrivete per farvi consigliare libri e testi che secondo me possono essere utili nel percorso di MeatLovers.
Nel ringraziarvi per la vostra stima, ho deciso di inserire nel blog una sezione di TESTI consigliati dal Butcher, ovvero i libri presenti nella mia libreria che fino ad oggi mi hanno accompagnato nel mio meat-percorso.
Non è una classifica, nemmeno una sorta di guida verso la crescita interiore di nessuno: semplicemente – a partire da oggi – vi racconterò via via di un libro che per me vale … e partiamo con il primo!
FINCHE C’è TRIPPA_
Rognoni, cuore, fegato, cervello, milza, polmoni, animelle: è un’ode al quinto quarto Finché c’è trippa, il libro scritto dallo chef Diego Rossi e dalla giornalista Barbara Giglioli (Guido Tommasi Editore, 224 pagine, 30 euro).
Se già il titolo vi sembra OK, sappiate che qui dentro ci sono tutte le premesse per cucinare forte. Sul tema, non poteva che intervenire il geniale cuoco rock’n’roll dell’insegna milanese Trippa, colui che ha fatto del concetto di trattoria contemporanea e dell’uso delle frattaglie in cucina la sua personalissima cifra (ricordiamo che Trippa, oltre a essere segnalato come Bib Gourmand sulla Guida Michelin, occupa il secondo posto nella classifica Casual Gourmet Europe di Opinionated About Dining).
Il volume, con le foto di Marco Varoli e le illustrazioni di Gianluca Biscalchin, “nasce da una passione viscerale”, come raccontano i due autori. “La trippa è il ricordo della vita in campagna e dei miei nonni”, spiega lo chef di origini veronesi. Un ricordo condiviso dalla coautrice varesina del volume, insignita nel 2015 del Premio Kyle Philips come miglior giornalista anticonformista enogastroalimentare under 35.
UNA LETTURA GENUINA
Ecco allora una raccolta di oltre sessanta ricette, con capitoli dedicati alle singole ‘bestie’ senza distinzioni canoniche tra antipasti, primi o secondi. Si va dagli animali da cortile al maiale, dal bue al cavallo e all’asino… sino ad arrivare alle frattaglie erotiche, alle meno conosciute frattaglie di mare e agli archetipi (ricette storiche e classici intramontabili dalla lunga preparazione come trippa, cibreo, pajata, cassoeula).
Di ogni parte dell’animale – con un linguaggio semplice e diretto – viene data una spiegazione, con consigli su come pulirla, cosa chiedere al macellaio e sui diversi impieghi in cucina. A scandire il ritmo, pagina dopo pagina, una colonna sonora speciale, ossia una playlist realizzata dal cantautore Tommaso Paradiso, tra i fan di chef Rossi, che firma anche una delle tre prefazioni (le altre sono state scritte da Riccardo Camanini e da Paolo Lopriore)
Un volume ricco di spunti, ma anche un viaggio nell’Italia delle tradizioni e dei sapori “poveri” di una volta, che fa luce su parti di animali dimenticate per troppo tempo.
Un libro che non vuole essere solo un utile strumento gastronomico, ma anche e soprattutto un’ode alla memoria e ai ricordi d’infanzia, alla cucina dei nonni, genuina e sostenibile, alle nostre radici culturali. “Perché – ricorda Rossi – usare tutte le parti di un animale è una scelta sostenibile e consapevole, di rispetto verso l’animale”.
Photo credits: Marco Varoli
VI REGALO UNA RICETTA
COTICHE DI MAIALE SOFFIATE
INGREDIENTI per 4 persone
- 500 gr di cotiche
- 500 ml di dio di arachidi
- pepe e sale
Pulite molto bene le cotiche e fatele bollire in acqua leggermente salata per circa 2 ore e mezza, fino ad arrivare alla stracottura. Sgocciolatele delicatamente e fatele raffreddare, quindi mettetele in forno a essiccare per una notte a circa 60-70°C. Spezzatele con le mani e soffiatele (ovvero friggetele in modo che si gonfino) in olio di arachidi ad alta temperatura. Scolatele bene, salatele, pepatele e insaporitele con della polvere di capperi.
Mangiate le cotiche soffate a metà mattina come snack per combattere i morsi della fame.
Polvere di capperi
Fate essiccare 50 gr di capperi davanti al camino o in forno a circa 60-70°C, poi polverizzateli.
Insomma, se leggere fa bene alla mente, vi posso assicurare che questa lettura riuscirà a deliziarvi anche le papille gustative.
ATTENZIONE: certe ricette creano dipendenza. Gran libro!
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