CIBO SPRECATO, MALNUTRIZIONE MONDIALE, INQUINAMENTO, MILIARDI BUTTATI NEL CESSO. La Parola del BUTCHER: STOP!
Amici del Butcher,
Ci siamo, diamo il via a questo nuovo anno. Le feste sono finite, visto che l’epifania tutte le feste porta via, accendiamo i motori e partiamo.
Vogliamo partire con uno scossone, una di quelle notizie sociali che ti scuotono da dentro e ti fanno dire “cazzuola, qui dobbiamo fare SUBITO qualche cosa”.
VI RACCONTO UNA STORIA, con una trama dettata dall’evoluzione dell’uomo, talvolta dal benessere e dalla corsa e rincorsa alla vita. Il finale? Beh quello fortunatamente ancora è da scrivere. LEGGETELO bene perché, gli attori siamo tutti noi.
∞ BUONA LETTURA ∞
Lo sapevi che 0gni anno si spreca il 36% del cibo prodotto a livello globale per il consumo umano? Nei Paesi più industrializzati come l’Italia, il 78% degli alimenti è gettato via dai consumatori. Il rimanente 22%, invece, è costituito dagli scarti del processo di produzione e di trasporto.
A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (World Organization for International Relations, WOIR).
L’Organizzazione, fondata nel 1978 per preservare la pace e l’armonia nel mondo, ha evidenziato che sul pianeta ci sono 828 milioni di persone denutrite. Ciò a fronte di uno spreco globale di oltre 1/3 degli alimenti. Per questo motivo, WOIR ha proclamato il 2023 “Anno del Cibo”.
PIU‘ SPRECHI, PIU’ INQUINI
A livello globale, lo spreco alimentare è infatti responsabile di 5 miliardi di tonnellate di gas serra emessi in atmosfera e di un consumo di acqua pari a circa 200 miliardi di metri cubi. “Non possiamo e non dobbiamo permettere che questo possa accadere nuovamente: dobbiamo agire subito per evitare perdite umane irragionevoli” commenta Viola Lala, press officer della World Organization for International Relations (WoirNet.org).
“Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari è essenziale – aggiunge Viola Lala- perché ogni anno si sprecano 1,5 miliardi di tonnellate di generi alimentari con un costo di circa 900 miliardi di dollari per l’economia globale”.
“Certo, nonostante l’aumento della popolazione mondiale, l’umanità ha fatto grandi progressi nella riduzione della fame. Ma ancora oggi si contano ben 828 milioni di uomini, donne e bambini che soffrono di grave denutrizione in ben 55 Paesi” puntualizza Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte.
INSICUREZZA MONDIALE ALIMENTARE: INCOMPRENSIBILE NEL 2023
Nonostante gli sforzi, 2,3miliardi di persone vanno a letto quasi sempre a stomaco vuoto (insicurezza alimentare moderata o grave). Tra loro, ben 150milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare acuta. Questi dati sono emersi dal rapporto congiunto della FAO, IFAD, UNICEF, WFP e WHO (The State of Food Security and Nutrition in the World, 2022).
L’analisi ha messo anche in evidenza un divario di genere. Nel mondo, infatti, a soffrire di insicurezza alimentare moderata o grave è il 31,9% delle donne, rispetto al 27,6% degli uomini.
L’antenna italiana della WOIR, Vatican.WoirNet.org, basandosi sui dati della Commissione Europea, ha poi calcolato lo spreco in Europa. Il primato negativo spetta proprio all’Italia, con 272milioni di tonnellate di cibo buttato negli ultimi 20 anni. WOIR afferma, dunque, la necessità di cambiamenti radicali nel modo in cui le società producono e consumano. E per questo proclama il 2023 “Anno del Cibo”.
Cari amici del Butcher, non so voi ma, leggere queste notizie fa riflettere ma soprattutto fa male. Prendiamocelo come impegno, imponiamocelo come stile di vita in famiglia, insegnamelo ai nostri figli: deve diventare il nostro mantra, una cosa normale: IO NON SPRECO IL CIBO, tu non sprechi il cibo, … noi non sprechiamo il cibo…!
Come vedete, ho volutamente non-messo foto di bambini denutriti dove la mano del mondo civilizzato lancia il cibo ai bisognosi. No, queste immagini vogliamo non vederle più. Mai più. Possiamo davvero fare qualcosa per fare la differenza a partire dalla nostra quotidianità: tutti quanti. Facciamolo INSIEME!
Facciamo qualche cosa e facciamolo SUBITO.
Anche nel nostro piccolo, facciamo si che il 2023 diventi per tutti l’Anno del cibo.
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