Il blog MAREMMA CHE CICCIA saluta e cambia nome: ben arrivato PAROLA DEL BUTCHER!
di Andrea Laganga.
PRONTI AL CAMBIAMENTO?
Un anno difficile. Strano e pieno di incertezze questo 2022. Siamo alla fine e il momento di bilanci è d’obbligo. Con la fatica addosso anche del rush finale delle feste e della bottega di famiglia, quasi per ‘dovere’ mi sono messo a fare due conti del blog: in termini di visualizzazioni, s’intende!
Beh, abbiamo macinato tanta strada e abbiamo cercato di stare un po’ dietro a tutte le cose e notizie che toccavano la categoria da nord a sud, dall’adriatico al tirreno, isole comprese, con diverse puntate anche all’estero.
Faticoso ma sorpresa delle sorprese, con qualche tentennamento e un po’ di incredulità… abbiamo registrato un bel +35% di visualizzazioni. Insomma, l’umile Maremma che Ciccia nel suo piccolo ha retto il colpo e ha dimostrato tutto il suo valore! Piano piano, passo dopo passo ha dimostrato la sua essenza e autorevolezza nel settore
Da qui a rendersi conto che il salto di qualità era d’obbligo è stato un attimo e nonostante la fatica e l’incertezza che resta in questo mondo impazzito, ecco che mi sono attivato per passare oltre i diventare davvero quello che senza volerlo il blog era diventato: una nuova fase, un nuovo nome,nuovi obiettivi, nuovi racconti!
BEN ARRIVATO Parola del BUTCHER!
Nel passaggio di testimone, Maremma che Ciccia saluta i suoi amici lettori e lascia il passo a “Parola del Butcher”, quella firma che ha siglato fino ad oggi ogni articolo del vecchio blog.
Maremma che Ciccia con oltre 93000 visitatori, 116mila visualizzazioni e quasi 5milioni di accessi in un anno ringrazia, si congeda e va in pensione: resta a disposizione geli archivi di Parole del Butcher perché la storia non si cancella e il passato glorioso, per quanto grezzo e non evoluto, resta l’essenza del presente e futuro
Quelli di Maremma che Ciccia sono numeri importanti per un blog sulla ‘carne’ nato più di sei anni con un nome fortemente territoriale da vernacoliere quasi per gioco con il semplice sfizio di cercare di raccontare quello che secondo me, in quel momento, stava dietro una professione come quella del macellaio e che non era noto a tutti.
Ma al di là del gioco con cui mi intrattenevo di fatto Maremma Che Ciccia in questi anni è diventato uno dei punti di riferimento del settore MEAT crescendo e ampliando il suo racconto dalle macellerie e dalla professione del macellaio del territorio a tutto il settore e alla attualità in cui si trova immerso.
Questo passaggio non poteva non essere considerato e in me si è fatta strada in modo impellente l’esigenza di incarnare questa evoluzione regalando al blog un nuovo nome, restituendo il favore e le soddisfazioni che mi ha dato macinando assieme chilometri ed esperienze a tutto tondo nella filiera carni.
PRONTI? SI PARTE
“Parola del Butcher” sigla la chiusura di un periodo epocale che ha segnato anche la mia vita professionale e personale e diventa un nuovo blog che non si ferma alla territorialità e alle tradizioni ma si apre a tutto il comparto MEAT facendosi carico di altri contenuti a più ampio raggio, andando ad occuparsi di società, cultura e innovazione del mondo food, di ricette di una volta fino alla magia del mondo BBQ.
“Parola del Butcher” non è, e non vuole essere, una testata giornalistica – ci sono già ottimi esempi a cui attingere – semplicemente continuerà il percorso tracciato dal suo predecessore continuando a condividere con i suoi lettori nuovi prodotti, curiosità di casa e d’oltre oceano aggiornando con le ultime news senza dimenticarsi di entrare costantemente negli allevamenti e di parlare del nostro bel pianeta da difendere e del territorio.
Un regalo di natale inaspettato a cui abbiamo lavorato con alacrità dove sono comunque sempre io, anche se con una mia squadra, che porto umilmente la mia opinione con l’intenzione di far riflettere e fa conoscere il mio mondo pur rimanendo sempre me stesso: un macellaio prima di tutto!
“Parola del Butcher” sarà ancora di più un luogo di incontro per chi ama la carne in ogni sua forma nel rispetto di mode, tendenze, usi e credi. Nessuna forzatura e nessuna pietà: il racconto di un mondo e di una professione antica che sono parte integrante di ogni comunità degne di essere raccontate e ascoltate, non solo demonizzate.
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