Siamo fuori di Testa… ControMANIFESTAZIONE ai danni di Coldiretti
Animal Rebellion in piazza a Palermo per chiedere un sistema alimentare a base vegetale in occasione del Villaggio Coldiretti
Buon giorno amici di Maremma che Ciccia. E buona festa dell’Immacolata.
“Sono fuori di testa… e diversi tra loro!” – musica da sottofondo consigliata per la lettura dell’articolo. Ora vi racconto!
Allor, proprio pochi giorni fa parlavamo di come ci si inizi a ribellare a quello che viene chiamato ‘cibo sintetico‘ e tutto ciò che gli sta intorno non solo per la nostra salute – e portafoglio! – ma anche per preservare le tipicità e le eccellenze del territorio nella filiera della produzione partendo a monte fino alla tavola. Con tutto e tutti coinvolti.
Abbiamo tirato un respiro di sollievo e ci siamo chiesti perché non tutti fossero sul piede della protesta – di questi tempi non mi piace proprio parlare di guerra! E citavo proprio un esempio del Consigli Regionale della Toscana e di Coldiretti.
Bene, a distanza di pochi giorni – viva la libertà di pensiero e parola! – ecco che da Coldiretti – ma NON da loro! in occasione di un loro altro evento!!! – arriva un messaggio del tutto opposto.
CONTRO-MANIFESTAZIONE degli ATTIVISTI
Infatti a Palermo il 5 dicembre scorso nel corso dell’iniziativa di Coldiretti a Palermo, gli attivisti di Animal Rebellion Italia hanno protestato contro quelle che hanno definito delle “menzogne” sulla presunta “naturalezza” dell’allevamento di animali e sulle prospettive della carne coltivata.
Magari qualcuno potrebbe pensare "ma perché gli dai risalto? Non ne parliamo e via!": ma non mi sembra giusto. NON si risolve il problema facendo finta che non esista.
CHI SONO?
Animal Rebellion è un movimento internazionale che si batte, attraverso iniziative di sensibilizzazione ed informazione ed iniziative di disobbedienza nonviolenta, per la trasformazione del sistema alimentare verso uno a base vegetale.
IL FATTO: Gli attivisti e le attiviste di Animal Rebellion hanno passeggiato all’interno del “Villaggio Coldiretti” reggendo cartelli con alcune frasi sul sistema industriale di produzione alimentare basato sullo sfruttamento e la sofferenza degli animali.
Chapeau a Coldiretti che in tutta democrazia ha permesso, nei limiti consentiti e non oltre, una libera espressione.
Fra le scritte: “1 trilione di pesci uccisi ogni anno”, “villaggio ipocrisia”, “è nato prima l’uovo o la gallina? Lo sfruttamento”, “campagna nemica” gli attivisti hanno anche provato a tenere un piccolo discorso in prossimità delle gabbie che rinchiudevano alcuni animali, interrotti però dalle forze dell’ordine chiamate dallo staff di Coldiretti. Bravi! davvero.
La manifestazione era diretta proprio contro alcune delle argomentazioni che Coldiretti ha posto per la propria raccolta di firme contro la carne coltivata, definita come “sintetica” in contrapposizione alla carne da allevamento, definita “naturale”.
“La comunicazione della Coldiretti fa leva sulle emozioni delle persone comuni – affermano gli attivisti di Animal Rebellion – trasmettendo però informazioni del tutto errate sia sulla realtà degli allevamenti industriali sia sulle modalità di coltivazione della carne cellulare.”
“Tutti gli studi fin qui condotti anche da organismi indipendenti e da Agenzie internazionali come la FAO – scrivono gli attivisti di Animal Rebellion – dimostrano che mentre è certo l’impatto ambientale degli allevamenti industriali, responsabili direttamente e indirettamente di oltre il 50% dei gas serra, non vi è alcuna prova scientifica di un impatto certo dei sistemi di produzione della carne cellulare, che dipende molto dalle fonti energetiche utilizzate e a conferma della necessità di abbandonare al più presto le fonti fossili per passare alle rinnovabili.”
Nei volantini distribuiti nel corso dell’iniziativa, sono riportati alcuni fra i più significativi dati dell’impatto che allevamento e pesca industriali hanno sull’ambiente: l’industria zootecnica produce fino al 51% dei gas serra globali, compresi gli effetti del disboscamento e le coltivazioni di mangimi per animali d’allevamento e, allo stesso tempo, è responsabile di oltre il 50% delle nuove malattie emergenti di origine zoonotica. Ancora più impressionanti i numeri dell’inquinamento marino causato dalla pesca: il 10% di tutti i rifiuti presenti nei nostri mari sono reti da pesca, che allo stesso tempo costituiscono oltre l’80% delle macroplastiche presenti in ampie zone marine è costituito da reti da pesca.
“Dobbiamo interrogarci su cosa sia oggi “naturale” – hanno detto gli attivisti di Animal Rebellion. “Ingravidare artificialmente una mucca è naturale? Uccidere i vitelli perché le mucche continuino a produrre latte è naturale? Imbottire di antibiotici miliardi di animali, perché le loro condizioni di vita costrette in gabbie e vasche non portino al proliferare di malattie, è naturale?”
COSA VOGLIONO?
Le tre richieste che gli attivisti di Animal Rebellion Italia rivolgono ai Governi e a quello italiano in particolare sono attuabili già da subito:
- Avviare una transizione del sistema attuale in uno a base vegetale, aiutando in termini finanziari e operativi le piccole e grandi aziende verso questa transizione;
- chiudere gli allevamenti intensivi, sia marini sia terrestri;
- Ridistribuire i fondi della Politica Agricola Comunitaria 2023 in modo che vadano a sostenere le aziende che si basano su una vera produzione a base vegetale.
In questa direzione si muove anche l’iniziativa ufficiale dei cittadini europei volta a fermare il massacro degli animali per fini industriali alimentare, che può essere sottoscritta all’indirizzo www.etsa.info.
E NOI? PERCHE STIAMO ZITTI?
Insomma, il tema ormai non è solo una moda e uno schieramento pro o contro: dobbiamo anche NOI fare qualcosa e se tutti hanno diritto di dire la loro, secondo me tutte le categorie devono muoversi, compresa la nostra.
O mi sono perso qualche cosa?? Noi non siamo produttori ma siamo bella filiera e quello che c’è prima di noi è anche nostra responsabilità: o no?! Qui possiamo fare la differenza: sui numeri, sui processi, sulla qualità, sulla salute, sul nostro mondo.
Non perdiamo questa grande occasione!!
No, non è visibilità, ma coscienza civica e rispetto: quella parte di sostenibilità che si ripercuote su tutti noi e un modo corretto di vivere che non è escludere ma includere e migliorarsi sempre!
UNIAMOCI, altrimenti ogni piccola ma ben radicata controparte, ci potrà dare molta noi e, ricordatevi che ci siamo già passati!
Parola del butcher!
Drive foto e video: https://drive.google.com/drive/folders/1Bg0X6fgTveEEI77a4fXWh_AOXYxypk7U?usp=share_link
Sito Web di Animal Rebellion Italia: https://italy.animalrebellion.org/
Mail ufficiale: italy@animalrebellion.org
Fonti e Dati completi:
Impatto ambientale della carne cellulare: https://www.frontiersin.org/journals/sustainable-food-systems
Distribuizione della biomassa terrestre https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.1711842115
Fonte FAO, emissioni di gas serra al 18% climatechange/doc/FAO%20report%20executive%20summary.pdf
Emissioni al 51% https://web.archive.org/web/20170417140859/http://www.worldwatch.org/files/pdf/Livestock%20and%20Climate%20Change.pdf
Fonte Greenpeace,
Fonte FAO e Programma per l’ambiente delle nazioni unite https://www.fao.org/3/ca9229en/ca9229en.pdf
Fonte Nature, emissioni CO2 della pesca
https://www.nature.com/articles/s41586-021-03371-z.epdf
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