INNAMORATEVI: il messaggio lanciato dagli Ambasciatori del Gusto!
A Taormina il Convegno Nazionale degli Ambasciatori del Gusto. Due Butcher tra i prossimi ingressi!
Amici del Butcher buon Sabato. E’ stata una settimana di chilometri a giro per l’Italia e forti emozioni.
Abbiamo iniziato la settimana volando in Sicilia per onorare l’invito degli Ambasciatori del Gusto per la partecipazione al Convegno Nazionale tenutosi a Taormina e Messina.
Una tre giorni dove, a darsi appuntamento sono stati i soci ‘Ambasciatori del Gusto‘, donne e uomini apparentemente comuni del mondo enogastronomico che però, oltre che a portare avanti con passione e professione il proprio mestiere, hanno un pallino in comune: quello di valorizzare e rafforzare la cultura agroalimentare ed enogastronomica Made in Italy.
Dopo tre anni di stop forzato, tra una pandemia e l’altra, è tornato finalmente il Convegno ADG in presenza che per la prima volta ha scelto la Sicilia come cornice per l’evento.
“Tornare a parlare difronte una platea ricca di amici ma soprattutto giovani del comporta food è emozionante” – cosi il presidente dell’associazione Ambasciatori del Gusto Alessandro Gilmozzi apre l’attesissima assemblea con forte emozione.

(foto Facebook @Ambasciatori del Gusto)
Ed è proprio difronte ad una platea del Palazzo dei Congressi di Taormina, ricca di giovani studenti dell’Istituto Alberghiero di Taormina e dei soci dell’AdG che il moderatore Gianluca De Cristoforo – dopo i saluti dei sindaci di Taormina Mario Bolognari e di Messina, Federico Basile – ha avviato il Talk con gli ospiti e relatori di spicco scelti per parlare di Ristorazione Sostenibile secondo differenti punti di vista.
INNAMORATEVI
Ad aprire le danze tra i relatori è proprio Enrico Bartolini, chef pluripremiato dalla guida Michelin che, il giorno dopo il suo intervento, viene incoronato con una cascata di Stelle Michelin: ben 12 Stelle per i suoi ristornati in Italia e non solo.

(Intervento Enrico Bartolini – foto Facebook @Ambasciatori del Gusto)
“Innamoratevi di qualche cosa” – questo il messaggio dello chef. Raccontando la sua storia dagli esordi, ha esortato i giovani in sala a innamorarsi di qualcosa e principalmente di se stessi, a imparare a lavorare bene, a rispettare la disciplina, a non rincorrere immediati riconoscimenti ma fare esperienza per realizzarsi. “Dobbiamo avere il primato di essere eccellenti e unici in ogni cosa che facciamo” – ha sottolineato nel suo intervento.
Conclude lo Chef con “Se dovessi rappresentare la mia filosofia, racchiuderei tutto nelle due T: talento e territorio. Perché devo andare in un ristorante prestigioso? Perché mai dovrei spendere molto denaro in un ristorante? Ci vado se il talento è espresso in modo unico in un preciso territorio. Deve valere il viaggio e se ancora non lo vale devo percepire che quello è lo spirito e io cliente mi metto in quel percorso come tifoso”.
CAMBIARE PUNTO DI VISTA
La conferenza continua con l’intervento della Professoressa di antropologia Elisabetta Moro la quale con le sue parole cerca di inquadrare il tema da un punto di vista sociologico: considerazioni alle quali spesso non diamo peso ma, essenziali per poter capire e gestire la situazione assai difficile riguardanti il futuro socio-lavorativo dei giovani.
[… da Messinatoday.it] “La vita è cambiata dopo il Covid. I più giovani hanno atteso a lungo di iniziare a lavorare. I nativi digitali sono diversi, hanno vissuto processi di educazione che li hanno anche confusi: per secoli l’educazione è sempre stata discendenti dagli adulti ai giovani mentre ultimamente si è rovesciata, specie per la parte tecnologica. Gli ha dato l’illusione che i processi di apprendimento siano istantanei mentre sappiamo che essi devono essere lunghi e complessi. Questo rende per loro ancora più difficile attendere il compimento di un processo di formazione. Vivono in un processo di seduzione e desiderio i cui valori sono diversi dai nostri. Una nuova idea di realizzazione di sé: ecco perché i più giovani sognano una vita senza sofferenza, senza sacrificio, senza subordinazione e sottomissione. Fattori che rendono particolarmente infelice la loro esistenza mentre per noi erano fasi d sopravvivere in attesa di una ricompensa. Molti hanno così cambiato lavoro, e i più giovani cercano oggi lavori sicuri con molte garanzie. Si sentono facilmente sottopagati e sfruttati. Serve a mio parere una sorta di coinvolgimento nel loro posto di lavoro e un sistema di benefit che li faccia proseguire: la nostra è una società che da bonus. I benefit potrebbero riguardare lo studio e i corsi di formazione. Capirsi tra generazioni è sempre stato un problema ma presuppone che gli adulti si mettano in una posizione di ascolto vero verso i più giovani. Il grande tema è coinvolgere i più piccoli e tutti i collaboratori in un progetto di Made in Italy di cui essere orgogliosi. Fargli capire che il Made in Italy è il loro petrolio verde che gli permetterà di avere una vita migliore di altri” ha spiegato Elisabetta Moro nella sua pillola di antropologia.
ALLA RICERCA DEI PUNTI DI FORZA
Il racconto esperenziale diretto dell’Ambasciatrice del Gusto e manager di successo Ilaria Puddu conferma quanto detto dalla dottoressa Moro. La loro politica di successo parte proprio dall’ascoltare, collaborare e conoscere in pieno il personale, anzi, i collaboratori delle proprie attività, considerati come la forza assoluta dell’azienda e quindi da spronare per andare a scovare i singoli punti di forza di ognuno di loro. “È soprattutto – sostiene – una questione di fiducia. E di responsabilizzazione. Il tema degli orari lavorativi non può non essere preso in considerazione cercando di restituire a ciascuno quel qualcosa che oggi ricercano, rendendoli sempre responsabili del proprio ruolo in azienda”.

(I relatori del Congresso -foto Facebook @Ambasciatori del Gusto)
Interessante la visione orientaleggiante dell’imprenditrice Aya Yamamoto, raccontando il suo metodo di gestione dei propri collaboratori attraverso la filosofia giapponese Ikigai, ovvero ricercare la propria ragione di essere ed esistere.
Sicuramente una filosofia in cui richiede molto la ricerca interiore in se stessi e dentro gli altri ma, come ha sintetizzato la relatrice, è un po’ come se andassimo a ricercare il super potere dentro ognuno di noi. L’unione tra ciò che mi piace fare, ciò che so fare e ciò che serve al mondo che io faccia e che, quindi, ogni datore di lavoro deve prendere in considerazione per ottenere i massimi risultati da ogni collaboratore.
A confermare che serve un cambio di rotta, culturale prima ancora che operativo, sono stati i numeri riportati da Stefano Pregel, l’esperto vertical leader ho.re.ca. di ManpowerGroupil.
Il 33% dei datori di lavoro nella ristorazione e hotellerie intende assumere personale durante il quarto trimestre, mentre il 18% prevede una diminuzione della forza lavoro. Nonostante il forte ottimismo sulle assunzioni, le aziende affrontano una carenza di talenti: il 74% dei datori di lavoro registrano difficoltà nel reperire le hard skills e le soft skills richieste.
FUTURO DIGITALE
Interessante quanto insolito per il mercato Italiano, è stato l’intervento dell’Ambasciatore del Gusto e imprenditore Vittorio Borgia che ha raccontato la propria esperienza di evoluzione tecnologica.
‘ Il digitale non è il diavolo – apre il suo intervento l’Ambasciatore Vittorio – basta imparare ad utilizzarlo’.
Raccontando la sua vision di eliminare totalmente il contante dai propri punti di ristorazione, illustra alla platea già numeri ed esperienze positive nella strategia adottati del cash less (senza circolazione di contanti) raccontando che i benefici di tale scelta sono maggiori rispetto ad aspetti negativi.
Tra tutti l’annullamento dei rischi che ne comporta la circolazione dei dipendenti dei contanti magari durante il trasporto verso lo sportello bancario, già derubati più volte negli anni.
Non vi nascondo che il racconto della sua vision aziendale ha aperto molte riflessioni e dibattiti in sala: una su tutte quella dei costi applicati dalle banche per queste operazioni elettroniche. La risposta pronta dello Speaker fa capire fin da subito che, avendo un volume importante di transazioni, riusciamo a conquistare un potere decisionale importante tale da poter contrattare costi di tale servizio con i vari operatori di mercato.
A concludere l’appuntamento annuale, confermando la grande capacità degli Ambasciatori del Gusto di fare squadra e dialogare con i massimi esponenti del settore, è stato l’intervento di Paola Sarco, Exhibitions manager di Tuttofood Fiera Milano che proprio insieme al Presidente AdG Alessandro Gilmozzi ha annunciato l’esclusiva collaborazione tra i due enti in occasione della prossima kermesse internazionale in programma dal 8 al 11 maggio 2023.
Dopo il convegno, gli ospiti sono stati accolti all’Hotel Diodoro dove gli ambasciatori del gusto Martina Caruso Chef, Luca Miuccio, Rosario Umbriaco, Vittorio e Saverio Borgia, Vincenzo Tiri hanno cucinato per la cena di gala. Al pane ha pensato l’ambasciatore del gusto messinese Francesco Arena, non che maestro di panificazioni.
MACELLAI PRESENTI
Tra chef, giornalisti, critici enogastronomici e personaggi di spicco del mondo food che compongono il panorama degli Ambasciatori del Gusto ecco che quest’anno invitati a partecipare all’evento sono stati due nuove personaggi i quali entreranno a far parte della squadra del AdG da Gennaio.
Infatti, il Butcher e Meat-Blogger Andrea Laganga – una nostra vecchia consoscenza! – e il Macellaio Siculo Gianni Giardina – uno dei sei migliori Macellai al Mondo per il World Butcher Challenge – sono stati presentati e accettati dal direttivo per entrare a far parte dell’Associazione AdG., accompagnati dal Maestro Panificatore e Ambasciatore Francesco Arena e il Macellaio e Giornalista televisivo, già Ambasciato Fabrizio Nonis (in arte El-Beker).
“E’ per noi un grande onore e una conquista sognata già da anni” – raccontano i due macellai. “Da sempre nel nostro quotidiano cerchiamo di portare il proprio territorio e il Made in Italy in prima linea, sia in Italia che all’estero. Poterlo fare gomito a gomito con grandi professionisti che vivono con passione come noi, ci rende estremamente orgogliosi e motivati”
In assemblea il presidente Alessandro Gilmozzi ha detto: “Essere Ambasciatori del Gusto non significa ottenere un dota o un privilegio. Essere Ambasciatori del Gusto significa voler dedicarsi con e per l’associazione nella valorizzazione della cultura agroalimentare ed enogastronomica Made in Italy”.
Parole che porterò sempre con me!
Noi Siamo pronti!
Parola del Butcher!