FART-TAX _Tassa sui PETI delle MUCCHE? Idee per salvare il Mondo!
Le nuove idee OltreOceano per Salvare il MONDO! Scienza o Stupidità?
Se in Italia, come dicono i grandi, ci stanno facendo ‘pagare anche l’aria che respiriamo‘, dall’altra parte del mondo sono pronti a tassare i ‘peti‘ delle mucche: non ho parole! Eppure… è proprio così!
Siamo in Nuova Zelanda e, vi posso assicurare, non è una fake news bensì un’ idea di ben oltre 20 anni fa che presto diventerà realtà.
La notizia è stata ripresa dal Financial Times del 12 ottobre scorso.
Nell’articolo di Nic Fildes si legge appunto che Jacinda Ardern, attuale Primo Ministro neo Zelandese, sta progettando di tassare le suddette ’emissioni di mucche e pecore’.
Inutile sottolineare l’ira funesta scatenata negli allevatori…..
IN PASSATO
In realtà, rispetto alla prima proposta di legge di 20 anni fa pensata da Helen Clark, la nuova fart tax vuole tassare i gas serra prodotti dagli animali da allevamento quando ruttano e urinano.
Insomma, uno strumento nella lotta al cambiamento climatico.
L’imposta si rivolgerebbe agli allevatori che rappresentano un asset importante dell’economia di quel paese. Il bestiame, come si legge nel Financial Times, è alla base delle grandi industrie lattiero casearie e della carne del paese. E tradotto in ’emissioni’, quel settore produce di fatto circa la metà di tutte le emissioni della Nuova Zelanda. Il programma proposto consentirebbe così di ridurre e ripagare le emissioni gas entro il 2050.
La Primo Ministro infatti ha proposto che il denaro raccolto dal prelievo venga reimmesso nel settore per finanziare nuove tecnologie, ricerca e incentivi per gli agricoltori.
BUFALA O RELATA’?
Parlando alla Stampa da una fattoria a Wairarapa sempre il Primo Ministro sostiene che gli agricoltori del suo paese sarebbero i primi al mondo a ridurre le emissioni agricole, con grande impatto sulla sostenibilità.
Non mi pare di aver visto girare cifre che diano contezza dell’operato sui prodotti in linea con l’impegno e la lotta ai cambiamenti climatici… ma tant’è: la cosa fa comunque scalpore e riflettere. Sempre meglio di altre soluzioni che vedono invece abbattere i capi di bestiame per risolvere a monte il problema emissioni, e non quello dei peti!
Sembra che i ricercatori siano al lavoro per studiare nuovi metodi per abbassare il livello di emissioni con la speranza che tra i due estremi arrivino soluzioni più ‘intelligenti’!
La fattoria Fonterra, per esempio, ha sviluppato un prodotto chiamato “Kowbucha” che potrebbe ridurre la produzione di batteri nello stomaco delle mucche che generano metano.
E che dire di quegli allevatori che nel rispetto dell’ambiente, degli animali e del ciclo della vita adotta già da tempo modalità compatibili con tutto ciò semplicemente tornando alle origini senza dimenticare l’ausilio della tecnologia, delle nuove conoscenze acquisite e dell’innovazione?
Mah.. a volte le cose potrebbero, e sono, più semplici del previsto… ma non sempre la semplicità porta denaro. E’ forse questo il punto?
Ma tante volte… le parole faticano a essere trovate!
Parola del Butcher!
Andrea Laganga
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!