ASTA DEL BUE GRASSO DI CARRU’- tutti i SEGRETI per conoscerla
Tutto ciò che c’è da sapere. Numeri, drappi, classificazioni dei bovini.
Amici del Butcher oggi vi catapultiamo nel magico mondo di Carrù, fatto di tradizioni, storie e rispetto dell’animale come una vera e propria divinità. Benvenuti a CARRU’.
Per farlo però, avevamo bisogno di chi, come lui, con i suoi valori e passione sfrenata per il suo lavoro, ne ha fatto un evento di tutto rispetto cercando di portare avanti tradizioni che non devono finire.
Sto parlando dell’amico Dario Perucca, riconosciuto da noi come l’allevatore di fiducia di Maremma Che Ciccia, allevatore conosciutissimo per i suoi capi di Razza Piemontese che danno vita al brand Autentica.
Ma torniamo a noi. Oggi Dario ci regala – e vi posso assicurare che quello che ci sta per raccontare sono perle rare! – un racconto a dir poco appassionante. Grazie alle sue parole potremo finalmente sapere di più e conoscere la magia del Bue Grasso di Carrù.
L’ASTA DI NOVEMBRE A CARRU’
“E’ da poco terminata la festa della carne, sesta edizione a Carrù dove siamo riusciti a servire ben 380 persone sedute macellando un bue di quasi 1000 kg e tramite una macelleria di Mondovì’ a Carru’, abbiamo servito la carne sotto forma di battuta al coltello e gran bollito al carrello”.
“Tutti sono rimasti molto contenti. I numeri ogni anno aumentano e questo ci fa piacere: vuol dire che si lavora in maniera positiva e bene”.
“L’asta è un’iniziativa che stata ripresa dopo due anni di fermo del Covid dal Consorzio del bue grasso di Carru’, dove io sono membro del Cda del consiglio di amministrazione Ho cercato di tirare di nuovo fuori dal cilindro, dal cappello, questo appuntamento, come evento di valorizzazione e promozione conoscenza del bue grasso di Carrù”.
COME FUNZIONA
“Funziona – continua Dario – che i 50 allevamenti del consorzio del Bue Grasso di Carrù, nelle loro stalle non possono avere più di cinque buoi e di questi cinque si scelgono i migliori per farne bue e per portarli poi alle rispettive fiere”.
“La grande fiera di Carrù quest’anno sarà il 15 dicembre. L’asta vuole anticipare un po’ tutto quello che è l’evento invernale delle fiere. Infatti collegate a quella di Carrù, ci sono altre fiere come quella di Moncalvo, Nizza, Monferrato e Ceva che però sono un po’ più piccole e abbiamo deciso di anticipare di due mesi appunto perché comunque i macellai – soprattutto per quanto riguarda il bue – vanno in stalla, guardano l’animale, lo toccano, capiscono se è grasso o magro e, confrontandosi con l’allevatore, decidono se il bue è da acquistare o meno per la propria macelleria”.
TOUR ALLA SCOPERTA DEL BUE PERFETTO
“Diciamo che è un tour tra le colline della Langa per andare a cercare l’animale più adatto alle esigenze di ogni singolo macellaio che fa parte del consorzio del Bue grasso di Carrù”
“Può sembrare una cosa stupida, invece sui buoi c’è tanta diversità da un animale all’altro. Abbiamo infatti ben tre categorie di bue:
- c’è il bue nostrano che quello che ha meno forma meno conformità e quello che diciamo è stato sempre usato un po’ come il ‘trattore delle vigne’ e È un animale che però ingrassa facilmente e ha una carne con più grasso ma meno resa
- poi abbiamo il migliorato che è un ‘incrocio’ sempre sul piemontese, tra un Fassone nella coscia e uno nostrano. Questo qua ha già un peso maggiore ripstto ad un nostrano ed è un animale con una resa buona. E’ un animale che a quattro anni, quattro anni e mezzo (da quattro anni in suo è considerato BUE) può raggiungere anche i 1050 1100 kg e
- per finire poi abbiamo il bue Fassone che quello della coscia e diciamo che è un po’ più rivolte ai macellai che comunque sanno valorizzare sia l’anteriore con brasati arrosti, le pance con i bolliti, cottura a bassa temperatura ed i lombi, ma anche la coscia con dell’ottima carne cruda ottimi carpaccio, perché comunque la carne molto delicata e molto saporita”.
COME FUNZIONA L’ASTA
“Si chiede chi dei 50 elevatori sarebbe disposto a portare l’animale un giorno a Carrù in occasione anche della festa della carne e contrattarlo realmente con i possibili macellai che arrivano”.
“Non è una cosa che dici ‘vado là e prendo tanti soldi e vengo a casa contento’ perché per chi va all’asta comunque c’è tutto (e io l’ho vissuta quest’anno l’ho visto anche le edizioni precedenti) un discorso di preparazione e di tecnica da dedicare all’animale ma anche una preparazione psicologica dell’allevatore perché comunque sposti dei capitali dalla stalla dove lui ha vissuto per quattro anni, in un ambiente esterno che il bue non ha mai vissuto e quindi c’è un rischio di spavento di non adattamento dell’animale. Quindi molti allevatori su questo punto qua fanno già un passo indietro e dicono ‘no io non voglio andare a rischiare un animale del valore di 8-9- 10 11.000 € per un una gualdrappa(stendardo) una targa o una bottiglia di vino. E allora molti fanno passi dietro”.
COME SI RICONOSCE?
“Dei pochi che restano e tanti devono avere il bue già BUE fatto quindi con 48 mesi compiuti a ottobre e non magari a dicembre”.”Quest’anno pensate, è stato scelto anche un manzo dall’asta. C’erano quattro buoi è un manzo per far capire la diversità alle persone che bue si chiama solo oltre i 48 mesi (adesso sono poi 46 da statuto)”.
“Il manzo invece e fino ai 46 mesi che poi, a sua volta viene classificato in 2- 4 – 6 denti
- due denti quanto ha dai 24 ai 30 mesi
- quattro denti dai 30 mesi hai 36
- oltre 36 spacca già in sei i denti”.
“I sei denti si parla sempre di sei denti incisivi da sotto quando metti il settimo dente diventa BUE”.
“Questo il discorso che far riconoscere l’animale quindi l’animale si può riconoscere dall’orecchino dall’età che ha, ma anche a prendo lì la bocca. ed è carino perché poi nelle fiere comunque controllano quando li mettono a dare i premi dal manzo al bue controllano anche in bocca”.
L’asta Parte con lo scopo di far conoscere e di anticipare la promozione di questo bellissimo esemplare e portare i macellai acquirenti, a Carrù a vedere gli animali. Chi non può magari andare girare le stalle, quella domenica lì, viene e si trova già cinque allevamenti che presentano cinque capi e quindi iscrivendosi gli viene dato la paletta e semplicemente c’è un prezzo base d’asta e poi possono rialzare dai 50 ai 100, 200 euro a seconda se li piace o no l’animale.
C’è un battitore neutrale che uno dell’ANABORAPI dell’Associazione Nazionale Bovini di Razza Piemontese e il sindaco di Carrù come testimone e quando parte il tempo che sono tre minuti viene battuto, poi quando si arriva una certa cifra e vediamo che non ci sono più dei rilanci e si vede già che la l’allevatore comunque soddisfatto del prezzo allora poi si aggiudica l’animale.
Ecco, dalla viva voce di chi la vive e l’ha vissuta, questa è l’affascinante mondo dell’asta del Bue Grasso di Carrù.
Allora, chi viene a Carrù per la fiera???
Intanto scaldate i muscoli che il 27 novembre torna, con la nona edizione, anche il campionato di battuta al coltello dove i migliori battitori di cicca si sfidano a colpi di lama per aggiudicarsi i vari premi a seconda delle varie sfide. Preparatevi perché ogni anno il nostro amico Dario, non che l’organizzatore dell’evento, ha sorprese grandi in ballo… quindi… seguitelo!!