Young Butcher: L’INTERVISTA _ VIVERE l’esperienza Mondiale con gli occhi dei Giovani!
L’ESPERIENZA MONDIALE VISSUTA CON GLI OCCHI E IL CUORE DEI GIOVANI!
Amici di Maremma Che Ciccia, avevamo iniziato a parlare del viaggio della Nazionale Macellai a Sacramento… per cui, eccoci qua a continuare il racconto.
Ma per non fare solo una sorta di diario personale mi sono riproposto di intervistare i giovani che hanno partecipato a questo evento che finalmente ha suscitato il giusto interesse in tutto il paese, anche della stampa non specializzata. Vuoi vedere che alla fine – mode e non mode, crisi climatiche, economiche e sociali a parte – riconoscono davvero quello che siamo e abbiamo fatto da soli, in sordina e con tanto, tanto impegno?
Beh… Roma non fu fatta in un giorno e noi in silenzio ci siamo impegnati e siamo cresciuti. E come in ogni crescita, meriti e demeriti, si arriva sempre qua: i giovani da formare, traghettatori di esperienze e anticipatori di futuro.
Sono continue le richieste di Giovani Macellai Italiani che chiedono come fare per entrare nel Mondo della Nazionale Italiana Macellai. Prima di rispondere però, vogliamo farvi raccontare l’esperienza vissuta fino ad oggi da QUEI Giovani che l’hanno vissuta.
Gli abbiamo fatto alcune domande, le stesse a tutti in modo da avere un’idea il più possibile omogenea di quanto vissuto in questa esaltante esperienza: fatemelo dire da senior quale sono!
Ed ecco le loro risposte!
GIOVANI, IL FUTURO È OGGI!
Per poter partecipare alla categoria Young Butcher, i partecipanti devono avere un’età inferiore ai 35 anni e, naturalmente, essere macellai. A rappresentare la Nazionale Italiana Macellai nel Mondiale dei Macellai World Butcher Challenge di Sacramento in California, hanno vestito il tricolore il siciliano Claudio Fidone di Modica e il Pugliese Martino Demita di Martina Franca.
Queste le domande che abbiamo posto ai nostri giovani della Nazionale Italiana Macellai.
Hai avuto l’onere e l’onore di rappresentare non molto tempo fa la macelleria italiana nei Mondiali di Sacramento. Da fuori sembra tutto scontato e tutto rodato, ma in effetti:
- Cosa hai provato quando hai sentito il tuo nome e sei entrato nell’arena?
- Essere in nazionale cosa significa per te?
- Come ci si prepara per arrivare ad un mondiale?
- Con che emozione sei arrivato in America?
- Ora che hai potuto provare questa emozione, cosa consiglieresti a chi come te avrà la possibilità e l’opportunità di viverla per la prima volta?
- Come è stato il ritorno nella tua bottega? Ti sei sentito diverso, cambiato, cresciuto?
- Consiglieresti questa esperienza ad un tuo giovane collega? Questa esperienza secondo te è per tutti?
LE RISPOSTE
CLAUDIO FIDONE, siciliano di Modica
“Quando ho sentito pronunciare il mio nome ad un tratto mi si è seccata la gola e le gambe hanno cominciato a tremarmi. Essere in Nazionale per me è monito di orgoglio personale.
Rappresentare l’Italia è un compito molto difficile ma che ti sprona a fare sempre meglio. L’ho desiderato e sognato per tanto tempo e adesso … sono un membro della nazionale!!
Prepararsi a un mondiale è molto difficile perché ti occupa molto tempo . Un tempo che togli al lavoro ma soprattutto alla famiglia. Ma per arrivare a un mondiale ci vuole tanto – forse troppo – allenamento ed è giusto che sia così.
Comunque sono arrivato in America emozionato teso agitato e anche un po’ impaurito ma con tanta voglia di spaccare in quell’arena favolosa.
Un consiglio?!? Il mio consiglio è di viverla come l’ho vissuta io: con tanto amore e con la consapevolezza di divertirsi e far divertire. Il ritorno in bottega è stato carico. Ero motivato e con la voglia di fare sempre di più.
Questa esperienza mi ha dato tanto soprattutto a livello di conoscenza per il proprio lavoro. Se nonostante tutto lo consiglierei???? Certamente! … come no! È un’esperienza unica nel suo genere che sono la Nazionale italiana Macellai può regalarti.
Mi chiedi se sia per tutti. … Ecco, è giusto fare delle precisazioni: direi proprio di no! Purtroppo la Nazionale la devi avere nelle vene, la devi sentire tua ed è un’emozione difficile da spiegare perché prima ancora di farla, la devi vivere!!”
𝗠𝗔𝗥𝗧𝗜𝗡𝗢 𝗗𝗘𝗠𝗜𝗧𝗔 di Martina Franca
“Emozioni così forti si possono provare poche volte nel corso della vita. Quando è stato pronunciato il mio nome per inerzia ho mosso dei passi verso la mia postazione, ma per qualche attimo mi è mancata la terra sotto i piedi. Ho mantenuto la lucidità perché sapevo che non potevo farmi prendere dall’emozione, altrimenti avrebbe compromesso la mia competizione, e quella degli altri. Perché siamo una squadra e nessuno gioca per sé.
Ritorno indietro di quattro anni quando ho partecipato alla prima selezione per la Nazionale. Non sapevo ancora di cosa si trattasse. Ben presto ho appreso che rappresentare la propria nazione e la propria professione a livelli internazionali, per me avrebbe voluto dire squadra, condivisione, famiglia. Sono elementi essenziali per l’intero team, come in ogni famiglia c’è bisogno di ottime fondamenta.
Non e’ assolutamente una passeggiata. Innanzitutto bisogna essere motivati mentalmente, poi predisposti agli spostamenti. In calendario vengono programmati una serie di allenamenti durante tutto l’anno e sono appuntamenti da rispettare. È fondamentale una buona organizzazione del lavoro in condivisione con il team per poi passare all’atto pratico. Allenamenti serrati nel rispetto delle dinamiche e tempi richiesti.
Io ho avuto questa fantastica occasione e credo che sia un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita. Il mio consiglio a chi si affaccerà alle nuove selezioni per far parte della Nazionale è avere grande motivazione, passione e amore verso il proprio lavoro. La tenacia e la determinazione contribuiranno ad ottenere i risultati desiderati.
Sono arrivato in America con la consapevolezza che non ero né il più forte né il più debole, ma fortemente motivato. Aver partecipato ad una competizione mondiale è stato per me un grande traguardo e anche un bel trampolino di lancio verso altri obiettivi. Ringrazio mia moglie e i miei figli per la spinta motivazionale e per esserci sempre stati al mio fianco.
Il mio ritorno in patria, ma soprattutto in bottega, è stato emozionante perché sono tornato con un bagaglio ricco di esperienza, soddisfazione e stima. Mi auguro di poter avere un’altra opportunità perché il mio sogno continua e quel sogno è salire sul podio insieme a tutto il team italiano.
Consiglio questa esperienza a chi ha fegato di mettersi in gioco. Occorre avere sangue freddo, grinta, tempo e spazi che andranno sottratti alle proprie botteghe e alla propria famiglia ma per grandi ambizioni e con la consapevolezza di rappresentare la professione del macellaio nel mondo. Il mio in bocca al lupo va al team e a chi si affaccerà nel mondo della Nazionale Macellai Italiani.
Cari amici del Butcher che dire… raccontare certe emozioni non è sicuramente come viverle, questo è vero. Spero però che questa loro testimonianza vera e sincera sproni il cuore e gli animi di chi, come loro, ha voglia e desiderio di mettersi in gioco e rappresentare la propria Nazione in quello che ogni giorno portiamo avanti con tenacia.
– ESSERE MACELLAI! –
Bhe! Che dire… largo ai giovani!!
#tobecontinued!!
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