BENESSERE ANIMALE: FONDAMENTALE PER LA STRATEGIA NAZIONALE PER LA ZOOTECNIA
Cari amici di Maremma che Ciccia. Ben trovati in questo caldo e afoso wk di agosto.
Lo so siamo in vacanza, almeno per il wk alcuni di noi finalmente riescono a staccare… ma non possiamo dimenticarci del ‘resto’. Per cui, forse proprio grazie ad un po’ di riposo, fa bene leggere di cose serie a noi, trale altre cose, molto vicine!
BENESSERE ANIMALE IN ZOOTECNIA
E arriviamo appunto a quanto vi volevo sottoporre. Leggevo in un’agenzia – fonte Agenfood del 3 agosto – di qualche giorno fa del decreto interministeriale sul benessere animale approvato dalla Conferenza Stato-Regioni la scorsa settimana.
I contenuti in esso riportati sono stati condivisi dai Ministri Patuanelli e Speranza e vanno ad inserirsi in una strategia più ampia finalizzata a sostenere il processo di transizione del settore zootecnico.
MODELLO ALLEVATORIALE
Che tipo? Quello verso un modello allevatoriale più sostenibile – visto i continui attacchi in questo senso – migliorare il benessere degli animali, innalzare la qualità e salubrità delle produzioni agroalimentari e ridurre l’antimicrobico resistenza (AMR). Tutto ciò ben consapevoli quanto benessere animale e consumo di farmaci siano strettamente collegati.

( FOTO di https://www.laemmegroup.it/lab-services/benessere-animale/ )
Nel decreto si parla di rafforzamento dell’assistenza tecnica attraverso la consulenza aziendale, la condivisione di informazioni strategiche disponibili nelle banche dati sanitarie e zootecniche, lo scambio di buone pratiche e il trasferimento dei risultati della ricerca.
Tutto vero anche se sappiamo benissimo che oltre alle regole e normative da seguire, sarà la scelta dei singoli imprenditori agricoli a fare la differenza con questo strumento tra le mani: potranno finalmente valorizzare i loro prodotti ma a condizione di mettere in atto una serie di impegni sempre più virtuosi nel settore del benessere animale definiti da un apposito Comitato Tecnico scientifico.
SITEMA DI QUALITA’ BENESSERE ANIMALE
Così facendo il sistema di qualità benessere animale punta a perseguire le finalità introdotte dalle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030 relativamente alle tematiche di benessere animale e alla sostenibilità ambientale, contribuendo anche alla protezione ed alla resilienza delle zone agricole e naturali. E scusate se è poco!!!
Insomma, non si tratta solo di adeguarsi a nuove normative e stare in regola, ma divenire ancora più di quanto non lo si sia adesso attori e protagonisti della tutela del territorio e dell’ambiente. Praticamente ribaltare il ‘vissuto’ fino ad oggi di essere i maggiori responsabili di ogni scempio possibile e diventare virtuosi attori della sostenibilità e del futuro del nostro pianeta!
SOSTENIBILITA’: AMBIENTALE ED ECONOMICA
Il Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA) rafforza la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle produzioni di origine animale grazie alla certificazione accreditata degli allevamenti e della filiera.
Il SQNBA definisce uno schema di produzione a carattere nazionale che stabilisce le regole generali e i requisiti tecnici per la gestione del processo di allevamento degli animali allevati mediante la valutazione di parametri stabiliti su base scientifica.
Il SQNBA rappresenta una norma unica di riferimento nella certificazione volontaria relativa al benessere animale, mettendo quindi ordine nei vari protocolli di certificazione al momento esistenti concernenti lo stesso ambito, contribuendo anche ad una informazione più chiara al consumatore.
PRONTI PER IL CAMBIAMENTO?
Leggere dunque questi provvedimenti in atto ci fa capire che la categoria MEAT italiana vuole crescere. Ma la cosa che più fa piacere è che, se oggi si parla di tutto ciò è perché nei decenni passati, piccoli movimenti di allevatori professavano in solitari il bisogno di rispetto e benessere da destinare alla vita degli animali.
Oggi possiamo ben dire che le piccole VOCI in questo caso hanno fatto si che i grandi riflettori illuminassero un gran percorso che oggi sempre di più sta diventando realtà approvate anche da chi non accetta il mondo carnivoro.
Insomma, è vero che sta alla coscienza degli allevatori utilizzare o meno certi metodi di lavoro. Ma sta anche a tutti noi consumatori pretendere sempre di più solamente carne proveniente da questi tipi di allevamenti.
Direi quindi… che siamo davvero a buon punto. Se qualcosa andrà storto, sarà colpa del singolo e non della categoria!
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!