PESTE SUINA E RIDUZIONE DI CINGHIALI: UNA NOTA DEL CONSORZIO DI TUTELA DELLA CINTA SENESE DOP
Preoccupazione anche per gli aumenti dei costi dei mangimi. Ma non solo:
rinnovato il Consiglio di Amministrazione del Consorzio che debutta con una pressante richiesta dall’assemblea del Consorzio di Tutela.
Con piacere accogliamo il comunicato stampa inviato dal Consorzio a tutta la stampa. Parla di una drastica riduzione del numero di cinghiali sul territorio: pressante richiesta dell’assemblea dei soci del Consorzio di Tutela della Cinta Senese Dop per impedire il diffondersi della peste suina africana.
SALVAGUARDARE LA CINTA
Infatti forte è la preoccupazione per salvaguardare la Cinta, allevata come da disciplinare allo stato brado e semibrado: inevitabile quindi che il dibattito si sia concentrato su questo tema ricordando come sia già realtà l’istituzione di una banca del seme per preservare il patrimonio genetico delle razze suine autoctone e l’iniziativa da parte della Regione Toscana di raggruppare un consistente numero di scrofe in aree gestite dal Corpo Forestale.
Massima vigilanza dunque, soprattutto, è stato rilevato, nella gestione dei cassonetti dei rifiuti, fonte principale di contagio a causa dei cinghiali che spesso trovano cibo potenzialmente infetto lasciato all’esterno.
RINNOVO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Ma non solo lavori e impegni ‘esterni’. Infatti, reduci di un recente lutto, i soci provenienti da tutta la Toscana – area di allevamento della Cinta – si sono riuniti presso l’auditorium della sede di Banca Centro, a Sovicille (Siena), per rinnovare i propri vertici. L’assemblea si è aperta con un minuto di silenzio in memoria del primo presidente del Consorzio, Nicola Zanda, recentemente scomparso.
A fare gli onori di casa il presidente della Banca, Florio Faccendi, che ha ribadito l’attenzione dell’istituto di credito verso le eccellenze del territorio, dicendosi disponibile a confrontarsi su possibili sostegni finanziari per chi alleva questa prestigiosa razza.
Sostegno in questo difficile momento di cui c’è davvero bisogno come ha osservato il presidente uscente Daniele Baruffaldi, visto che il prezzo dei mangimi è praticamente triplicato e i rifornimenti non assicurati.
QUALI AIUTI?
Sarà compito del nuovo consiglio, ha aggiunto, impegnarsi per chiedere un aiuto pubblico come è stato fatto per altri settori produttivi a fronte dell’incremento dei costi, mentre un’altra via da percorre potrebbe essere quella di costituire dei gruppi di acquisto per cercare di ottenere prezzi migliori.
Qualche speranza viene anche dall’Unione Europea che sta esaminando la possibilità di erogare un contributo per ogni capo di bestiame allevato allo stato brado e semibrado.
PREOCCUPAZIONI: DOMANDA E OFFERTA
Altro motivo di preoccupazione è il diffondersi in Italia, a fronte di richieste sempre maggiori da parte del mercato (per la Cinta la domanda è dieci volte maggiore rispetto al periodo pre Covid), di associazioni del maiale nero, un fatto che rischia di confondere il consumatore penalizzando l’unica razza, la Cinta Senese appunto, che può fregiarsi del riconoscimento europeo della Dop.
Tanto dunque il lavoro per il nuovo consiglio di amministrazione, eletto nel corso dell’assemblea. Nove i membri, con l’inserimento di ben tre allevatrici, a testimonianza di una passione e di un impegno che non è solo prerogativa maschile.
IL NUOVO CDA
Gli eletti sono: Daniele Baruffaldi, Cristina Bezzini, Francesca Grascelli, Walter Giorgi, Filippo Renieri, Nicolò Savigni, Margherita Vanni, Fabio Vegni, Giorgio Veltroni. Per il collegio sindacale: Giovanni Pacini, Giuseppe Tammaro, Marco Turillazzi. Nei prossimi giorni l’insediamento del consiglio che provvederà ad eleggere il presidente e i due vicepresidenti.
A tutti loro, e ai futuri Presidente e Vice Presidente, i migliori auguri di Maremma che Ciccia!!!
E attendiamo le nuove indicazioni e notizie sulla ‘Cinta’. Buon lavoro a tutti!!
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