BUONA PASQUA 2022!!!
Amici del Butcher! E amici di Maremma che Ciccia. Oggi voglio fare gli auguri a tutti voi, e noi, perché davvero si possa parlare di rinascita.
È una festività significativa, un momento importante, che ognuno si appresta a festeggiare secondo tradizione o volontà: C’ce n’è per tutti i gusti.
Quest’anno avremmo voluto un po’ più di serenità e di lasciarci alle spalle il Coronavirus visto che finalmente saremmo usciti dal periodo di emergenza… ma non possiamo affatto crogiolarci in un seppur meritato sospiro di sollievo perché davvero siamo caduti in un’altra emergenza. Sembrano dei girono dell’inferno. Ci mancava anche questa! Davvero, dalla padella alla brace!
MA la vita scorre, inesorabile, facendosi beffa di tutti noi. A volte davvero è più facile non vedere e non voler sentire e cercare di andar avanti, ma con un cuore piccolo piccolo. Eppure lo dobbiamo fare, per noi, per tutti, per i nostri figli, per insegnarli che non è così che dovrebbe essere, che abbiamo fatto tanto perché certi orrori non si ripetessero.
Nella nostra quotidianità allora cerchiamo di rimanere leggeri e infondere un po’ di coraggio e serenità. Nelle nostre botteghe e con la nostra magia, cerchiamo di distrarre dalla brutalità che ci circonda e dare dei piccoli piaceri che attraverso il palato possano diffondersi in piccole comunità che sono le nostre famiglie, comunque composte.
IN questi giorni prima di Pasqua abbiamo abbellito i nostri banchi, abbiamo cercato, selezionato e preparato le migliori merci e dato indicazioni per pranzi e cene alla portata di tutti ma che portassero un po’ di serenità. E abbiamo pensato anche al fuori porta, alle prime gitarelle che magari ancora si vogliono fare, e che è giusto fare perché la speranza n0n deve mai venire meno e perché con l’esempio si può fare molto di più che con tante vane parole. Gesti semplici, cose semplici, cose buone, atmosfera, unione e comunità. Una unità in cui ci siamo ritrovati in queste due terribili esperienze che gli ultimi due anni e adesso ci hanno ritrovato, insegnandoci che là dove c’è il male, c’è sempre anche il bene e che questo, sotta qualsiasi forma, alla fine vincerà sempre.
Non possiamo non pensare al popolo Ucraino e quello che stanno subendo, e non possiamo pensare alla nostra Europa e al nostro paese e all’incertezza che ci attanaglia.
È Pasqua, dovremmo risorgere, dovremmo tirare il fiato, dovremmo riprenderci e con la primavera tornare alla vita. Ma diventa davvero ancora più difficile cercare di farlo. Lo facciamo, cerchiamo di farlo, ma ormai ogni nostra attività e azione quotidiana è inficiata dal dolore, dalla paura, da quello che potrebbe accadere presto anche a noi.
Non bastavano le restrizioni dei due anni di pandemia! Ora già abbiamo toccato con mano i rincari, le difficoltà agli approvvigionamenti, vuoi reali, vuoi speculativi. Di fatto le famiglie sono attanagliate da una morsa senza fine e noi della categoria cerchiamo di fare salti mortali per stare sul mercato e aiutare i nostri clienti.
Insomma, avrebbe dovuto essere un momento di pace, e siamo invece ancora a lottare. E lotteremo, per noi, p gli altri, perché la libertà e la pace tornino alle nostre tavole arricchendo quello che ognuno cerca di servire ai propri commensali in segno di futuro.
Speriamo che questa umanità impazzita presto ritrovi la ragione e si riesca a tornare alla pace e a sorridere godendo dei bei momenti da poter trascorre assieme godendo del buon cibo e della compagnia reciproca.