BUON ANNO!!! – ECCO IL MOMENTO DI TIRARE LE SOMME…
ECCO TUTTI I NUMERI DEL BUTCHER. Mancano pochissime ore al nuovo anno e, come di consueto, facciamo il punto della Situazione!
E’ stata dura, forse più del previsto, per molti versi, ma ce l’abbiamo fatta! Siamo ancora qua, per fortuna, e lo possiamo raccontare.
Cerchiamo di non pensarci ma diventerebbe davvero difficile, ed ipocrita, far finta di niente. Sì il nostro caaaro Covid non ci molla, imperversa in una sorta di film grottesco e fantascientifico e si è ormai impossessato di ogni aspetto della nostra vita.
Ci ha insegnato che nulla è per sempre, che dobbiamo farci trovare pronti, che siamo resilienti, che dobbiamo pensare all’ambiente, al pianeta, agli altri. Poi, c’è la sfera del quotidiano, dell’egoismo puro, dello sbarcare il lunario e del cercare di tornare a vivere, sorridere, sperare.
Di fatto specialmente noi italiani, non abbiamo mai smesso di farlo. Come sempre abbiamo dimostrato di avere i numeri giusti e pur essendo piccoli, strambi e spesso poco affidabili, invece siamo bravi competenti, creativi e anche concreti. Che ci siamo per tutti, che a volte facciamo un po’ di confusione, che per noi è fisiologica, e mentre gli altri si prendono, noi strizziamo l’occhio alla dea bendata e ci giochiamo il tutto per tutto. Qualche scoppola la prendiamo, ma vinciamo anche: alla grande!!
E quest’anno mi par di ricordare che abbiamo praticamente vinto di tutto in ogni campo!!! Non mi metterò a fare io il resoconto di un’annata strabiliante e mi limiterò al nostro campo. E anche nel nostro campo, nonostante la crisi e le tante difficoltà, come comunità devo dire che abbiamo fatto faville sia in casa che a livello mondiale.
Molti i traguardi, molte le sfide affrontate, senza mai perdersi d’animo e senza mai piangersi addosso.
Ognuno per come poteva, dando il massimo e aiutando gli altri dove, quando e come poteva.
Vicino ai guru, trascinando i giovani, facendo e raccontando il nostro fare.
Insomma, siamo arrivati a fine anno ed è tempo di bilanci. Noi non ci sottraiamo e cerchiamo di ripercorrere, senza annoiarvi, quello che è stato quest’anno. Covid/Post-Covid, pandemico/post-pandemico, con tutti i cambiamenti in atto, con un futuro a brevissimo con il quale non si va da nessuna parte, con l’incertezza nel cuore, le tante difficoltà e l’insicurezza sanitaria, la paura dei vaccini, lo spauracchio dei complotti, il disagio generale, la sfiducia montante. E tanta voglia di tornare ad una normalità che non sarà mai più quella di prima, ma che sia una ritrovata serenità che plachi gli animi e dia comunque un po’ di respiro.
MAREMMA CHE CICCIA
Ebbene, Maremma che Ciccia non è rimasta indenne a tutto ciò e c’è sempre stata. Volendo fare solo sé stessa, senza mai andare oltre ma cercando di abbracciare quanto più possibile orizzonti anche più lontani: per informare, per raccontare, per essere di spunto, per sostenere noi e gli altri. Con i suoi modesti mezzi, ma sincera, totale, brutalmente vera.
Alcuni addirittura mi hanno chiesto – non so se davvero stupiti o un po’ infastiditi( da che poi?!?)- “ … ma tu cosa vuoi fare da grande?”.
Ecco, davvero questa domanda mi ha colto di sorpresa e mi ha fatto riflettere. Io sono io, niente di più, con i miei pregi e difetti: ma sempre e solo io. Un butcher con il pallino del blogger. E Maremma che Ciccia non è altro che sé stessa: un blog nato per raccontare ciò che non veniva raccontato e quindi non conosciuto, e che nel tempo è cresciuto e diventato un punti di riferimento per molti: per raccontarsi, per farsi raccontare, per imparare cose nuove, per aggiornarsi, per farsi un’idea, per curiosità.
IO_ IL BUTCHER
Lì per lì ho pensato che forse stavo sbagliando qualcosa. Ma riflettendo, la domanda mi ha lusingato. “Quindi – mi sono detto – allora vengo percepito anche in modi diversi”. Bene. Ci tengo a tranquillizzare tutti. Non voglio essere niente di meno di quello che sono diventato e a cui ho lavorato tanto: un butcher. Ma, giovane, irruento, scalpitante e curioso, ho voluto – e intendo farlo ancora per molto, rassegnatevi! – mettere a frutto quello che mi è più consono: raccontare, usare i mezzi a disposizione, calarmi nella realtà dell’innovazione, crescere e umilmente mettermi a disposizione della comunità e di tutti coloro che se ne sentissero coinvolti.
Non un verbo ma un racconto vero ed essenziale che coinvolga, unisca, diverta, incuriosisca, insegni. Ambizioso? Forse. Utopico? Naaaaa!!! Realistico, senza trasformarmi in niente di più di quello che sono: un appassionato del mio lavoro, della professione che mi ha scelto e che volentieri metto a disposizione degli altri, dando tutto me stesso.
E Maremma che Ciccia, che mi prende del tempo prezioso, vero, ma non mi toglierà dal banco e a tutti gli impegni che mi rendono ogni giorno un butcher attento alla clientela, alla qualità, all’ambiente, al mio territorio e alla mia comunità, sembra proprio che mi abbia fedelmente seguito in questo percorso parallelo, crescendo e maturando, adattandosi ai tempi e ritmi nuovi come due vecchi compagni che, diciamolo, proprio vecchi ancora non sono!!
Ed infatti i numeri alla fine lo dicono! Ho detto all’inizio che questi sono momenti di bilanci, inesorabili per tutti, fatti di numeri e considerazioni.
I NUMERI. Un anno X2
Bene ecco quelli di Maremma che Ciccia che salutano il 2021 e puntano ad un nuovo anno speranzosi e ricchi di fiducia.
Rispetto al 2020 i numeri sono più che raddoppiati.
L’anno scorso – l’annus horribilis – con maremmacheciccia.it e il sito di appoggio andrealaganga.it – che sono io – arrivammo a 71.000 visite in un anno con oltre 2.500.000 di accessi nelle pagine.
Quest’anno – l’hanno della timida ripresa, ma ricordo l’elogio che ci hanno fatto da oltre oceano! – sempre con maremmacheciccia.it e andrealaganga.it i visitatori sono diventati 144.000 con accessi 6.100.000 in un anno (fonte Google Analytics maremmacheciccia.it e andrealaganga.it)
Direi quasi: ‘un’anno doppio per il Butcher’. Ecco allora che voglio fare da grande: me stesso, che si mette a disposizione cercando di non strafare né diventare quello che non è. Ma che, nonostante tutto, raddoppia con numeri da capogiro quando il Covid diventa anche un’opportunità per parlare e raccontare.
Questa crescita testimonia che il butcher non deve pensare di fare altro nella sua vita – ormai sono già grandicello ahimè! – se non inseguire i propri sogni e nuovi traguardi rimanendo ufficialmente un punto saldo nel mondo dell’informazione food specialistica del settore carni.
Tutto ciò è possibile grazie proprio al lavoro di ogni giorno dietro ad un banco, all’esperienza quotidiana vissuta e raccontata in prima persona.
E quindi, tranquilli, non voglio diventare niente altro rispetto a quello che sono, magari non si può piacere a tutti, magari non si viene compresi da tutti, ma il mondo è grande e c’è spazio per tutti.
IL MESTIERE DEL FUTURO
Inoltre,,, quello del BUTCHER, controtendenza rispetto ad un po’ di tempo fa, sembra diventato un lavoro ricercato in tutta Italia….
Cresce la cultura e la passione per il mondo MEAT, direttamente e indirettamente, ma manca di macellai. In un anno in cui la figura del macellaio è praticamente impossibile da trovare…. da nord a sud questa professione antica e rinnovata diventa una possibilità di lavoro sicura…..
Per cui, cari giovani, mi sento di farvi un’esortazione: avvicinatevi al mondo dei butchers, non più il burbero sporco uomo di bottega ma il professionista evoluto, esperto, innovatore, attento e … con stile!
Ma tornando a me: il butcher è e resta, fiero, un butcher, anche se con il pallino del digitale e dell’innovazione. E non è solo ma in buona compagnia.
Per cui, numeri e non numeri, grandi e piccini, amici e colleghi, auguri!!!!
Da Maremma che Ciccia e dal Butcher Maremmano più cliccato, curioso, simpatico e irriverente che c’è!