MACELLERIA D’ECCELLENZA – SIAMO IN TOSCANA. ECCO A VOI IL VOSTRO MOTOMACELLAIO
Per la rubrica Macelleria d’Eccellenza siamo in Toscana. Non potevo che partire da lì. Mi rendo conto di giocare in casa … ma da qualche parte si deve pur iniziare: e io inizio dalla mia regione.
Dietro le persone, si nascondono storie bellissime da raccontare. Spesso mi scrivete dicendo che non avete belle storie da raccontare o, che non vi sentite all’altezza di grandi macellai. FALSO! OGNUNO di noi è unico e speciale, e questo basta per essere raccontati e contribuire alla crescita della VOCE dei MACELLAI d’ECCELLENZA_ Made in Italy. Ho voluto racchiuderle insieme tutte le nostre storie per poter gridare insieme a voi che la nostra CATEGORIA è STORIA passata e FUTURA.
#INSIEMEsiVINCE
OGGI. Siamo a Firenze, anzi, alle porte del capoluogo toscano. Siamo andati ad incontrare una delle giovani e storiche leve di…: vabbè, ve lo presento. Signore e signori ecco a voi Riccardo Ricci, conosciuto da i più come il MOTO MACELLAIO!
“A piedi, cammino..In macchina, viaggio.. In moto, sogno!”
Ma andiamo a conoscerlo
1)Chi sei? Come sei diventato macellaio?
“Sono un semplice ragazzo imprunetino con una splendida famiglia alle spalle. Sono cresciuto con i nonni materni, coltivatori e produttori nella azienda dove hanno lavorato tutta la vita producendo vino e olio eccezionali. Il mio nonno paterno invece è stato il vigile urbano del nostro paese subito dopo guerra. Gli Imprunetini più “maturi” sicuramente si ricordano di quando bucava i palloni ai ragazzini più tremendi che giocavano sotto i chiostri della chiesa!
Negli anni e in questo scenario di paese nasce la mia grande passione per la ‘cucina‘. Ho iniziato a lavorare nel frantoio del nonno per passare poi, a dire il vero, ad essere un apprendista dal fabbro e anche riparatore di computer: altra mia grande passione!! Direte voi che poco hanno a che fare con la ‘cucina’, ma si deve pur campare e, intanto stavo cercando la mia vera strada. E all’improvviso, un giorno, ecco che mi è comparsa davanti. Determinante è stata un’esperienza presso il Mercato Centrale di Firenze in un negozio dotato di una grande selezione di formaggi vini e salumi. Qui inizio a conoscere il mondo della macelleria grazie al mio amico Leonardo Tirinanzi che lavorava anche da Dario (Cecchini) che fu proprio lui a consigliarmi un lavoro presso l’Antica Macelleria Cecchini! Così.. per dire!
Ai tempi avevo circa 20 anni e sentivo parlare di Dario in televisione e sulle riviste soprattutto dopo il grande ‘Funerale della bistecca‘. A quell’epoca dal Cecchini stavano cercando un garzone di bottega: io avevo 20 anni e mi sembrò un’ottima occasione per fare esperienza. Scoccò la scintilla con il mestiere e fu subito amore per me! Per assurdo mi ricordo ancora che chiesi a mia sorella il libro della Divina Commedia perché Dario la recitava spesso sia in negozio che negli eventi.
Vi racconto questo fatto. Andammo alla Fiera dell’agricoltura a Verona, stand della Toscana: eravamo solo io e Dario davanti a 200 persone che aspettavano di assaggiare due splendide ariste in porchetta fumanti. Dario iniziò il suo show a grande voce ”Benvenuti allo stand della Toscana!” cominciando ad affettare la succulenta porchetta. Purtroppo in quell’occasione Dario ebbe un piccolo infortunio tagliandosi un dito: poca roba ma che lo tenne fuori dai giochi. Così venni catapultato nella mischia e mi ritrovai a servire da solo gli ospiti senza avere quasi mai tenuto un coltello in mano! L’evento si concluse alla grande e io tornai a casa con una nuova passione e con un contratto fresco fresco da Dario Cecchini! Così iniziò la mia avventura nel mondo della macelleria che dura ormai da 20 anni”.
2) Chi è MOTOMACELLAIO? Quando e come è nato e soprattutto: cosa fa?
“Il desiderio di conoscere nuove ricette mi porta a intraprendere numerosi viaggi sia di lavoro che di piacere durante i quali vengo a contatto con nuove culture e sapori di altri popoli.
Durante i miei viaggi più significativi incontro nuovi gusti e nuove tecniche: in Patagonia, dove apprendo le varie tecniche di cottura diretta su fuoco; o alle Hawaii imparo le culture sul cibo polinesiano; in Messico la variopinta e gustosa cucina con i suoi magnifici Tacos; negli States, a realizzare il famoso American BBQ. Ancora in Giappone dove ho lavorato per alcuni mesi; poi Thailandia, India e Turchia. Da lì, dai miei viaggi, prende forma un progetto tutto mio che semplicemnte chiamo MOTOMACELLAIO, unendo le mie grandi passioni: il mestiere e la mia ‘Benny‘ … la mia mitica moto”
“MOTOMACELLAIO è un progetto che unisce la mia passione per i motori a quella per i viaggi e la cucina. Da qui nasce un’idea di cucina nuova dinamica e colorata con cui porto a viaggiare con tutte le avventure gastronomiche vissute con i vari amici che ho conosciuto nel mondo”.
3) Lavoro e passione possono convivere insieme?
“Certo che si. Ma non solo, quando della tua passione ne fai il tuo lavoro o perché no, quando il tuo lavoro diventa la tua passione, tutto ha una marcia in più. Lavori con il sorriso consapevole di realizzare qualcosa che ti fa stare bene. Questo stato d’animo lo trasmetti inconsapevolmente a chi hai intorno che sia un tuo cliente, un tuo dipendente, un collega o il tuo principale. Tutto ha più senso”.
4) Parliamo della nostra categoria. Chi è il MACELLAIO oggi?
“E’ il riferimento da sempre di qualità e genuinità. E’ una garanzia per il cliente. Il macellaio è colui che ha un duro compito prima di tutto: uccidere un animale. Ma questo duro compito ha un sacro scopo, da sempre… sfamare la comunità. L’atto in sé violento diventa un servizio: svolto al meglio nel rispetto dell’animale stesso di cui niente deve essere sprecato.
Il macellaio ha altresì il compito di trasmettere fiducia alle persone che vengono nella sua bottega su ciò che gli dà, spiegando ogni pezzo e quindi il giusto utilizzo di ogni pezzo giustificando così il sacrificio dell’animale”.
5) Ti senti un macellaio di tradizione o punti sull’innovazione delle offerte?
“Mi sento un macellaio di tradizione ovviamente: vengo dalla scuola di Dario Cecchini che si fonda sulle tradizioni del rinascimento, dalle ricette ai tagli di carne antichi e di come venivano usati una volta”.
6) Quanto è importante essere informati sul mondo carni ed aggiornarsi su nuove tecniche di lavorazione?
“Come in ogni mestiere, stare al passo delle novità è importante, così come apprendere nuove tecniche. Tuttavia, la mia indole rimane sempre tradizionalista, ma questo non esclude l’essere pronto a stare al passo con i tempi e le sue mode“.
7) Quanto è importante oggi essere presenti sui social?
“Molto. Questa non è una ‘moda’ ma essere parte integrante del tempo in cui vivi e conoscere e saper usare gli strumenti a disposizione. E’ diventata una nuova ‘realtà’ un nuovo piano in cui vivere e spendersi. Forse troppo: da un lato si rischia di perdere il vero obiettivo, dall’altro possono diventare il tuo palcoscenico, la tua vetrina sul mondo, la tua presenza nel quotidiano di ognuno.
Quest’ultimo anno disgraziato ce lo ha dimostrato! A parte tutto, una giusta presenza è importante se fatta bene. In altro caso, il risultato può essere negativo. Saper comunicare attraverso i social media è indispensabile al giorno d’oggi”.
8) Cosa manca nella nostra professione?
“Non ci manca nulla. Mi ritengo fortunato: facciamo uno dei mestieri più belli, antichi e nobili del mondo. Questo nostro mestiere ci racconta di un lavoro antico e di una professione che si è reinventata nel tempo, seguendo i cambiamenti epocali del vivere e mangiare delle persone. Siamo da esempio come tutto l’artigianato in Italia”!
9) Come vedi la nostra professione nei prossimi anni?
“Il nostro futuro è nelle nostre mani. La figura del macellaio sta tornando centrale, ad essere quella che era un tempo: quella di un esperto artigiano unico nel suo genere che trasmette fiducia e di questo le persone ne fanno tesoro. Ma anche se la grande industrializzazione della carne prende sempre più piede schiacciando, magari involontariamente, i più piccoli, sta a noi, con i nostri prodotti e il nostro ‘essere macellai di bottega‘ tenere alta la conoscenza della nostra arte e della nostra qualità offerta, ineguagliabili se vogliamo, rispetto alla grande produzione”.
10) Un messaggio per chi, tra noi, non riesce a trovare stimoli per andare avanti
“Fermati, rifletti su chi sei, cosa hai fatto e cosa vuoi. Presto troverai la risposta. Non necessariamente dobbiamo rimanere sulla stessa strada se questa non ci porta più nuovi stimoli ma bisogna esser sicuri che il vero motivo di questo in realtà siamo noi. Ripensare a come tutto è iniziato e perché… può farti ritrovare il tuo obiettivo. Soprattutto in questo momento, il reinventarsi è la chiave giusta e, sicuramente, fonte per nuovi stimoli”.
Non c’è da aggiungere altro. Grazie Riccardo per queste splendide parole. Sei un ragazzo UNICO.
E voi cari amici di @Maremma Che Ciccia, non resta che seguirlo nei suoi profili social @motomacellaio o nella pagina https://motomacellaio.it
Parola del Butcher!
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