PREMIO DI CONSOLAZIONE PER LA “REGINA” DELLA CICCIA: LA FIORENTINA
La Toscana lancia un grido di gioia per il riconoscimento ottenuto per sua maestà la ‘Fiorentina’.
Uno dei tagli tra i più conosciuti in tutto il Mondo. Con il termine FIORENTINA si va a definire lo specifico nome del taglio anatomico del lombo (spesso identificando il genere dei ruminanti) completo di Filetto e Controfiletto. Insomma, per farla breve, il tipico taglio di bistecca con ‘l’osso a T’ al centro.
CUORE DI MAMMA
Ecco che, visto che sono un BUTCHER e, per di più il cuore pompa sangue TOSCANO, ecco che mi sento tirato in causa per dire il mio pensiero per questo riconoscimento ottenuto.
L’11 gennaio del 2021 la Regione Toscana inserisce la bistecca alla fiorentina nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), ovvero prodotti inclusi in un apposito elenco, istituito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) con la collaborazione delle Regioni. L’aggiornamento e la pubblicazione annuale dell’elenco sono a cura del Ministero che ha anche il compito di promuoverne la conoscenza a livello nazionale e all’estero.
In sostanza, la Fiorentina è stata inserita in un elenco che va ad identificare determinati prodotti food che rispondono solo ed esclusivamente a requisiti che riguardano i metodi di lavorazione, di conservazione e di trasformazione consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore a 25 anni. Una piccola consolazione ottenuta solamente dal fatto che da “anni l’abbiamo conosciuta e raccontata così” senza però troppi se e troppi ma.
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E’ proprio per questa ragione che COLDIRETTI non si sente soddisfatta per il riconoscimento, in quanto da nessuna parte viene ben precisato la provenienza della materia prima stessa, muovendo così la richiesta che venga utilizzata solo carne 100% made in Tuscany per mantenere il radicamento col territorio
Se penso con il cuore, da BUTCHER Maremmano mi unisco alla richiesta di coldiretti nel dover disciplinare in modo chiaro e preciso la certificazione di provenienza della carne. Per poter parlare di FIORENTINA, ovvero, data la storia e la nativita del nome del taglio, sarebbe doveroso, quanto magico disciplinarlo in pieno con l’attributo di territorialità TOSCANA.
Sta di fatto che, la spettacolarità del taglio viene surclassato dal fatto che tale nome oramai sta ad identificare il nome specifico di quel determinato taglio anatomico, utilizzato e riconosciuto in tutto il mondo. E quindi come possiamo cambiare anni e anni di storia carnivora mondiale?
E’ come se oggi volessimo ottenere la certificazione di ‘automobile’ solo per le vetture a marchio FIAT prodotte in Italia. IMPOSSIBILE DIREI.
Non ci resta quindi che essere già soddisfatti nel vedere l’inserimento di questa icona carnivora, come la fiorentina, in un elenco di pregio a cura del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali della nostra Nazione. Ma ancor di più, da Toscani, ma soprattutto ITALIANI, legati da una grande cultura agroalimentare tricolore, dobbiamo essere fieri quando in tutto il Mondo, in ogni lingua si parla di FIORENTINA all’italiana maniera.
QUELLO CHE SI PUO FARE
Quello che potremo fare invece, per tutelare la provenienza delle nostre materie prime pregiate, valorizzando quindi i nostri territori locali, è quello di ampliare la descrizione di ogni prodotto. Ad esempio, in questo caso potremmo parlare di FIORENTINA TOSCANA, o ancor meglio stringendo il campo di provenienza, Aretina, Senese, Maremmana o che dir si voglia per far si che il cliente finale sia veramente consapevole di quello che sta acquistando e mangiando.
Insomma, cari FIORENTINI, TOSCANI e ITALIANI, non ci fissiamo ad una semplice riconsocimento. Sono tanti i fattori che determinano un buon prodotto da uno cattivo. Sta ad ognuno di noi pretendere di conoscere più informazioni possibili. Chi vi sta difronte, sarà ben lieto di raccontarvi cosa c’è dietro prima di ottenere quel bene prezioso. A voi il solo dovere della curiosità.
Puntiamo tutti alla promozione della filiera 100% Italiana, ma con un orecchio ben teso alla voglia di scoprire tutto ciò che sta di buono oltre confine.
Parola del BUTCHER!
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