ESSERE E NON APPARIRE – LA NUOVA STRADA DELLA CUCINA DOPO LA PANDEMIA
Essere e non apparire: il valore ritrovato grazie – si fa per dire – alla pandemia. Ma … in cucina?!?
E si arriva alle feste. Comunque. Inesorabilmente. Le feste sono sempre foriere di riflessioni, nel bene e nel male. Quest’anno poi i pensieri sono davvero tanti e festeggiare sarà strano e diverso. Non ce lo permettono se in forma ridotta o surrogata; non ne abbiamo voglia visto l’umore cupo che pesa sulle nostre teste; più tristi per aver perso il lavoro; più tristi per le tante vittime; più cupi per la preoccupazione per i nostri cari; più mesti per la distanza sociale; più funesti per il futuro quanto mai incerto.
Ma. C’è sempre un ma. E meno male. Anche quando tutto è più buio … una luce si intravede sempre: anche se alla fine. E’ quello di cui si è parlato giovedì sera in un talk su piattaforma zoom a carattere internazionale dove affrontando la resilienza e la resistenza in questo periodo pandemico è stato messo a fuoco un aspetto del nostro vivere sociale ed economico: la ristorazione Italia versus Francia.
Il LXVI Talk Resiliente, “Italia – Francia in cucina: una lunga, creativa competizione”, promosso dalla Vento & Associati Srl di Milano, società benefit, si è tenuto in conferenza su piattaforma Zoom e in diretta social sulla pagina FB dell’azienda. Già altre volte la Vento & Associati aveva trattato il tema della ristorazione a tutto tondo: un confronto tra ristoratori, esponenti del mondo economico ed istituzionale a livello regionale, nazionale e internazionale, editoria di settore, chef, filiera della distribuzione, imprenditori, ambasciatori e supporters sullo stile dello Studio Vento. Momenti di confronto interessanti che ti fanno gradire la tecnologia che mentre ci divide riesce ad unirci dai quattro angoli di mondo. Il collega e amico Pasquale Maria Cioffi con cui ho collaborato al Manuale dei I Nuovi Food Makers è partner e mi tiene sempre aggiornato..
A trattare l’argomento la giornalista Maria Latella con Alberto Capatti, Presidente della Fondazione Marchesi, assieme agli chef stellati Michel Bras, Simone Cantafio, Enrico Crippa, Luigi Taglienti, il filosofo Aldo Colonetti e Simona Marchesi, Vicepresidente della Fondazione Marchesi. In effetti era un confronto tra Italia Francia…
Che ci fa un butcher in mezzo a filosofi e chef stellati?
Entrato non solo come butcher quindi a pieno titolo come facente parte della filiera, della Nazionale Italiana Macellai, ma anche meat blogger, ero curioso di sentire cosa sarebbe venuto fuori da questo confronto e quali spunti sarebbero emersi per noi lavoratori sul campo.
Beh! Al di là del piacere di sentire i racconti di esimi esponenti del settore è sempre una crescita personale, prima ancora che professionale, essere aggiornati su cosa accade fuori dalla nostra cerchia: contenuti non sempre disponibili così a breve raggio e in tempi ristretti.
Ed è stato davvero un aggiornamento in real time di quanto sta accadendo in ‘pandemia’ e – uditi-udite! – scoprire che ogni-mondo-è-paese è stata la scoperta dell’acqua calda! Ovvero: sono i piccoli, brutti ma buoni a cantare le gloria della propria tradizione, fa ‘fico’, fa ‘ruspante’ e ‘genuino’. Ecco da ieri ho avuto conferma del trend che già stavamo vivendo della riscoperta dell’essenziale, della prossimità, del valore e del sapore di quello che ogni territorio, il ‘nostro’ di ognuno di noi, è in grado di darci. La famosa ‘tradizione’ più o meno rivisitata, ora senza troppi fronzoli ed orpelli perché non è il momento, essenziale, diretta, verace, tanta e buona! Questo è stato il mantra ripetuto a distanza – e non si erano messi d’accordo, eh! ESSERE NON APPARIRE.
Francia come l’Italia, al di là delle diversità e rivalità intrinseche alla fine sono giunte alla stessa soluzione: riscoprire i sapori locali, la qualità delle produzioni, affidarsi a quei territori che tanto hanno dato nei secoli e da cui deriviamo.
E se bello è stato sentire di un po’ di storia culinaria particolarmente dei francesi e delle loro mousse in tempi antichi più dovute al fatto che per scarsa igiene orale non avevano una dentizione adatta a cibi forti, e di necessità virtù hanno sviluppato tecniche ammirevoli e che tutti noi abbiamo imparato ad ammirare, ecco si torna alla veracità, alla sostanza, forte ma a disposizione, senza modifiche né rimaneggiamenti.
SI TORNA ALLA TERRA
la famosa terra che è quella che in questo periodo ci ha salvato e riavvicinato. E allora mi verrebbe da dire, noi che con la terra abbiamo a che fare con i nostri animali allevati, il cibo, i foraggi, i formaggi, l’olio, i vini, la frutta, gli ortaggi, beh!
Noi per primi facciamoci testimoni della nostra eccellenza e di quei gusti e valori del territorio che saranno e faranno la nostra ripresa e rinascita: perché dal cibo ripartiremo con il turismo e la promozione di tutti noi! Teniamo duro! Buone feste comunque!