MAREMMA che Tasting: Vini “La Mincana” supera il TEST
RIPARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO – UNA STORIA DA RACCONTARE
Dopo tanti mesi di sofferenza festeggiare l’arrivo della bella stagione e del quasi ritorno alla normalità allestendo un pranzo, picnic, aperitivo all’aperto può essere invitante, scaramantico ed effervescente: tutto secondo le norme vigenti, ovviamente! E’ stata dura, ancora non ne siamo fuori, ma dobbiamo in qualche modo andare avanti e cerare di recuperare. Con questo intento è stata ideata un’iniziativa per aiutare le attività di Vo’ Euganeo, il primo paese blindato diventato ‘zona rossa’ a causa del Covid.

Perché non inventarsi un Contest per risvegliarsi e promuoversi, magari sul tema dell’estate visto l’attuale data di calendario? Raccontare il territorio attraverso i suoi prodotti dando peso alle proprio qualità di storyteller e visual storytelling. Con lo sponsor d’eccezione Il Consorzio dei Vini dei Colli Euganei si andrà a premiare un lavoro complessivo composto da storytelling, immagini ed emozioni e non la semplice ricetta tecnicamente perfetta o no. Si parlerà dei vini non in maniera tecnica e professionale ma mettendo il risalto la parte di sensazione che il vino può far scaturire in ognuno di noi. Far ritornare il vino alla gente con semplicità. Ci si sfiderà avendo a disposizione due tipologie di vino tra cui scegliere per realizzare il proprio piatto e la propria ambientazione. 24 blogger sono stati abbinati ad altr’e tante cantine con un abbinamento che verrà pubblicato sul Blog Sapori e Dissapori.
La sfida è in itinere dal 6 a 27 giugno e il 1° Luglio saranno annunciati i vincitori

Ogni Blogger selezionato a monte da una giuria ineccepibile ha presentato una ricetta ambientata all’aperto: giardino, terrazzo, piscina, spiaggia, bosco, campo, ecc. con ambientazione conviviale – tavolo apparecchiato, buffet, pic-nic, ecc.- dove i soggetti principali della foto il piatto realizzato e la bottiglia di vino scelto. Il vino scelto è parte integrante della ricetta e non solo accompagnamento al piatto.
E Maremma che Ciccia? Ma presente, naturalmente!
LA MINCANA

Il Vino nelle parole di grandi scrittori, pensatori e poeti che, dalle origini ad oggi, hanno voluto e saputo descrivere questo affascinante nettare in aforismi e citazioni di grande forza espressiva. Noi lo abbiamo assaggiato, “strizzato”, portato all’estremo, riassaggiato e valutato per voi. Lo abbiamo provato con l’elemento che conosciamo bene, la ciccia, andando a creare abbinamenti soliti ed insoliti andando a risvegliare ogni singola caratteristica intrinseca al nettare degli dei.
A Maremma che Ciccia la Giuria composta dai rappresentanti della 24 Cantine che hanno messo a disposizione le loro bottiglie; giornalisti; lo Chef Andrea Valentinetti del ristorante Radici di Padova (https://www.radicirestaurant.it); Claudia Baldin, guida turistica di Padova e responsabile del Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei www.parcopetrarca.com; Stefania Casali, fotografa specializzata nella Food Photography; Piero Babudro professionista della comunicazione specializzato in strategie di contenuto e nello sviluppo di progetti di Storytelling aziendale www.segnalezero.com; Lisa Chilese, Responsabile Promozioni Consorzio Vini Colli Euganei; Erica Zampieri del blog Sapori e Dissapori, ha dato l’abbinamento: CANTINA “LA MINCANA” DAL MARTELLO. E con questo… se l’è giocata! Ma andiamo a leggere….

CANTINA “LA MINCANA” DAL MARTELLO
Ci tengo a sottolineare che il giudizio che andremo a dare sul vino, non sarà una valutazione qualificata, bensì una descrizione e un racconto frutto delle mia formazione professionale maturata nell’ultimo decennio nel mondo Food.

Presentiamo intanto la cantina messa sotto tortura dal butcher. Benvenuti sul litorale orientale dei Colli Euganei nel Comune di Due Carrare. Qui si delinea nel verde della campagna una bianca Villa Veneta, “La Mincana” che un tempo era utilizzata da una Nobile e Potente Famiglia Veneziana per poter seguire da vicino e in prima persona i lavori dei campi dalla primavera all’autunno. Oggi come allora e ormai da più di un secolo, fa lo stesso anche la Famiglia “Dal Martello” che nel 1914 dal Vicentino venne in cerca di nuove terre da coltivare in provincia di Padova.
Generazione dopo generazione si è tramandata la passione per la coltivazione e la pazienza di saper aspettare ogni anno con lo stesso entusiasmo il momento della raccolta. Oggi la proprietà occupa una superficie di circa 60 ettari, 19 dei quali coltivati a vigneto. Ancora oggi i suoi figli, Giovanni (classe 1922) e Alfredo (classe 1929) sono presenti in Azienda dove hanno trasferito al più giovane Artenio la passione per la terra la vite e il vino.
INIZIAMO CON I TEST
2 le bottiglie selezionate dalla cantina per essere valute. Un bianco e un rosso da abbinare con piatti degni del calibro della cantina. Prima di decidere, andiamo subito all’assaggio. Un assaggio in silenzio, senza svelare nulla, ma con la mente stimolata e sollecitata da i sentori ben marcati di questi due vini.
IL BIANCO
Colli Euganei Fior D’Arancio DocG Secco 2018 ( 100% Moscato Giallo)
I professionisti del settore wine lo descrivono così: Giallo pastello intenso. Inebria fin da subito con i tipici aromi di pompelmo, mandarino, pesca bianca e fiori di zagara, affiancati da fresche erbe aromatiche come il timo e la salvia. Sorso generoso, ben modulato tra la spiccata freschezza e la nitida vena sapida. Finale gradevolmente amarognolo. Solo acciaio.

Un vino dal sapore fresco, dalle note agre, pronte per accogliere il nostro abinamento di stagione. Abbiamo quindi deciso di abbinarci una splendida battuta a coltello di Carne Maremmana, ricavata dai tagli più succosi dell’anteriore, per garantire un boccone ricco di sapore in bocca.
Una preparazione molto semplice quanto raffinata. Carne battuta al coltello, condita con del sale integrale, un giro ricco di olio EVO Maremmano, una presa di pepe nero macinato e una punta misera di succo di limone spremuto. Lavorato a mano e lasciata riposare fino a quando la temperatura di servizio non sia ottimale. Impiattare in un piatto da servizio con un coppa pasta, aggiungendo un filo di olio EVO. Ed il piatto è pronto.

Un morso di Battuta e un sorso di vino a ripulire ogni volta il palato, con la freschezza del vino Fior D’Arancio DocG Secco 2018, pronto ad accogliere un altro ricco boccone di carne pregiata. Testo superato.
IL ROSSO
Andiamo ora al test del rosso. Qui ho voluto creare qualche cosa di differente. Un abbinamento insolito quanto particolare.

Il vino, un Colli Euganei Cabernet “AlGio” Doc 2016 (85% Cabernet Sauvignon 15% Carmenere)
Rosso rubino di buona concentrazione e luminosità. Profilo olfattivo che apre su dolci aromi di sciroppo di amarene, frutti rossi maturi, ciliegia sotto spirito, accompagnati da un sottofondo di cioccolato fondente, legni balsamici ed erbe officinali. Sorso morbido, appagante ed equilibrato, trama tannica in evidenza ma ben integrata. Freschezza e sapidità vivacizzano il finale avvolgente nelle sensazioni caloriche. Si prolunga al palato con ricordi di radice di liquirizia. Matura in barrique per 15 mesi.
Una descrizione ‘prosaica’ ma fedelissima al sorso di vino in questione.
Qui ci vuole un abbinamento tosto, per mettere alla prova il nettare rosso. Ho voluto alsare l’asticella ed andare ad utilizzare un taglio molto particolare. In italiano lo chiamiamo lombatello, Hanger Steak, Butcher’s steak, Hangar, Fajitas arracheras, Bistro steak sono i nomi anglossassioni tipici del mondo BBQ utilizzati per identificarlo.

Si ricava dalla parte anteriore della pancia. Pende dal diaframma dell’animale, da qui il nome evocativo (da “to hang”= pendere/appendere).
Dal sapore molto forte di manzo con una mineralità spinta, simile al fegato. È senza dubbio uno dei tagli più saporiti del manzo, e data la sua struttura “slegata” e fibrosa, si presta bene per le marinature. Meglio se cotta “medium-rare” (altrimenti rimane eccessivamente sanguinolenta e umida) e mai superare la cottura media, diventerebbe coriacea e secca.
RICETTA

Prendiamo il nostro lombatello e, su un piatto iniziamo la nostra marinatura. Semplice per non andare ad intaccaere i sapori. Solo sale a scaglie e una generosa porsione di pepe macinato, ricco filo d’olio EVO e stop. Tutto questo lasciandolo marinare per almeno un ora a temperatura ambiente. Accendiamo le nostre braci e attendiamo che la temperatura di cottura arrivi ad altri livelli per una cottura veloce e violenta.
Tutto pronto si parte. Vino aperto, fuoco pronto…
Mettiamo il nostro lombatello direttamente sulla brace ardente. >Lo gireremo molto spesso per ottenere una cottura più omogenea possibile fino ad arrivare alla grado di cottura prescelta.
PRONTI PER L’ASSAGGIO

Prepariamo ad accogliere la ciccia con un sorso di Colli Euganei Cabernet “AlGio” Doc 2016 della cantina “La Mincana Del Martello”.
Un morso esplosivo, dal gusto molto ferroso e saporito tipico del lombatello. Al sorso, questo splendido cabernet esalta ancor di più il sapore della carne, andando però subito ad equilibrarlo in bocca grazie alla trama leggermente tannica del vino. Questo servirà prorpio ad evitare una stucchevolezza del morso, sprigionando così la voglia di chiedere il bis ad ogni morso di questa spelndida carne. Direi un connubio vincente. Prova più che superata per il questo Cabernet Algio della famiglia Del Martello. Un vino meraviglioso decisamente da poter dire, vini consigliati dal BUTCHER.

Ci piace pensarci artigiani del vino, con la chiara idea che l’unica via sia la qualità. Dedichiamo scrupolosa cura al vigneto e particolare attenzione in cantina, per cercare il connubio perfetto fra il frutto della terra e la passione del vignaiolo.
Wine is bottled poetry…… Robert Louis Stevenson
http://www.lamincana.it
Parola del BUTCHER!