DARK KITCHEN? FUTURO O COMPLOTTO?
Dark Kitchen, già modello di successo nel Nord d’Italia, presto boom in tutta la penisola. Almeno questo è quello che si ipotizza dalle analisi degli esperti di settore food.
Un trend che, ahimè, galeotto fu il coronavirus, negli ultimi mesi è stato uno degli unici modi di commercio permessi per coloro che, come ristoratori o pizzerie, potevano creare business a saracinesche chiuse.
MA COSA E’ la DARK KITCHEN?
Dark kitchen, ghost kitchen, virtual kitchen: ecco solo alcuni dei termini utilizzati oggi per definire uno dei macro-trend più “turbolent” nel mondo della gastronomia. La dark kitchen è una sorta di “ristorante senza ristorante”, dove i piatti vengono preparati su misura per ogni cliente, il quale però non varcherà mai la porta del locale; anzi, spesso non sa nemmeno dove si trovi quel locale. (figuriamoci se sanno CHI ci lavora o COME!) Queste “cucine oscure” rappresentano l’evoluzione del food delivery, ma soprattutto stanno ridefinendo le regole degli attori protagonisti per il settore della ristorazione ed enogastronomia del pianeta.
COME FUNZIONANO
Le “cucine buie” non hanno tavoli o personale di servizio, perché si limitano a preparare il cibo per i servizi di consegna. Alcune di queste cucine “fantasma” si trovano in piccoli container, altri in spazi di vendita al dettaglio, altri in semplici stanze vuote. Ma il principio è lo stesso: gli operatori – servizi di consegna o ristoranti, per esempio – attrezzano gli spazi con moderne attrezzature da cucina in modo da poter preparare i loro piatti, che il cliente ha potuto apprezzare visitando la foto sul sito o su un link all’interno dei social. Partito l’ordine previo pagamento elettronico, ecco che su misura l’operatore realizzerà quel piatto e lo affiderà al servizio di consegne, il quale provvederà a recapitarlo direttamente e comodamente a casa.
L’evoluzione del food delivery. Chi non ha mai ordinato almeno una volta cibo a domicilio direttamente online? Sì, perché oramai il food delivery è diventato parte integrante della nostra vita e rappresenta una fetta importante dell’economia che gira intorno al mondo della gastronomia. Devo essere sincero che nelle piccole città ancora l’offerta è minima ma, vedere la continua crescita dei venditori tra le proposte, ti fa pensare che tutto questo stia diventando una fetta importante delle proposte food. Pensiamo ai nuovi lavori nati grazie al food delivery, come quello dei cosiddetti riders. Questo incremento esponenziale delle consegne di piatti pronti a domicilio ha contribuito a dar vita a un nuovo tipo di clientela, che non esita a ordinare cibo pronto e che si aspetta un servizio veloce, ampia scelta e un buon rapporto qualità-prezzo, e di conseguenza ha anche creato una nuova fetta di economia da sfruttare.
Secondo Il Sole 24 Ore, il giro d’affari del food delivery nel mondo vale già 35 miliardi di dollari, con una crescita composita annua del 20%. Crescita che non accenna a fermarsi. https://www.ilsole24ore.com/art/dark-kitchen-ecco-perche-saranno-boom-ACXFs8B?refresh_ce=1
QUALE FUTURO CI ATTENDE?
I fornitori del food delivery non solo stanno conquistando il mercato della gastronomia, ma sono anche quelli che oggi, sempre più spesso, si affidano a queste “cucine-satellite”. Non solo: numerose start-up, come FoodStars o la statunitense Kitchen United, hanno creato un nuovo business che si basa sostanzialmente sull’affitto di cucine fantasma a ristoranti indipendenti. Una tendenza importante che si profila all’orizzonte e che è già realtà in città come Londra. Deliveroo, per esempio, sta trasformando il suo modello di business in direzione della realizzazione di un marketplace che, sfruttando le nuove tecnologie, dai Big Data all’intelligenza predittiva degli algoritmi, somiglierà sempre di più a un Amazon del cibo: affidandosi alle dark kitchen, azzererà i costi di affitto dei locali e delle attrezzature e altre spese operative come le utenze, i costi d’esercizio e le pulizie. Insomma, sembrerebbe una bomba commerciale.
E I RISTORANTI?
E i ristoranti di oggi che fine faranno? O meglio; dove finirà quella sana voglia di uscire di casa, fare due passi con la famiglia, rimanere a mangiare un buon piatto al ristorante tanto carino e coccoloso?? Ma nooooo, basta uscire, basta andare al ristorante… ci sono le APP che pensano a tutto solamente con un click. Tanto chi se ne frega se il ristoratore che da oltre 40anni manda avanti con sacrificio la propria attività chiude, oppure il giovane sognatore chef ha deciso di indebitarsi per realizzare le proprie ambizioni. Basta un CLICK sul divano e tutto questo si realizzerà.
IL COMODO E SUBITO…
Comodamente…. Comodamente come fare HOMEschooling da casa, imparando da una web-CAM, magari senza nemmeno vestirsi o lavarsi (tanto non devo parlare con nessuno) oppure fare le Call con i fornitori, clienti, colleghi… chi se ne frega delle sensazioni a pelle (e pensare che da come mi si presenta una persona già indovino che tipo è… ma questo non sarà più possibile), ma soprattutto non ci servirà più entrare in un panificio e sentire il profumo di pane appena sfornato, oppure entrare magari in un supermarket male odorante che, al solo odore ci viene meno la voglia di acquistare qualche cosa. Basta un click, e tutto questo lo perderemo.
Insomma, cari avventori del mondo food, che decidete di addentrarvi in un vostro sogno e, magari leggendo avete trovato che aprire una dark INVISIBILE offerta di food sia ECONOMICO, SICURO, ma soprattutto REMUNERATIVA, ricordatevi che per ottenere risultati, l’unica cosa che conta siete unicamente voi con la vostra FACCIA e, il ristoratore, il pizzaiolo, il macellaio, il barman….. sono professioni che ne si imparano ne si possono convertire nel digitale.
E VOI, cari colleghi blogger del settore e giornalisti, non andate a raccontare che il futuro della ristorazione è DELIVERY. Il futuro dell’ITALIA sono solo le FACCE degli ITALIANI! Mettiamole in mostra.