EXPORT ITALIANO AL TEMPO DEL COVID-19 -LE ULTIME DA COLDIRETTI
I MISTERI DELL’EXPORT ITALIANO DURANTE IL CORONAVIRUS
Sul sito della Coldiretti leggiamo una notizia paradossale dal titolo “Coronavirus: Cina blocca Made in Italy, da mele a carne”. Dalle mele alle pere fino alle carni bovine e al riso, le frontiere cinesi sono chiuse a molti prodotti del Made in Italy per motivi sanitari e si chiede assicurazioni sulla assenza di patogeni (insetti o malattie). Tutto questo per l’emergenza coronavirus.
Al momento, per quanto riguarda la frutta fresca – sottolinea la Coldiretti – l’Italia può infatti esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le pere, oggetto di uno specifico negoziato solo al termine del quale si inizierà a discutere della possibile apertura alle mele visto che la Cina affronta un solo dossier alla volta.
Quindi, giusto per capire, dalla Cina, territorio dal quale si riscontra il focolaio di partenza di tutto il caos Coronavirus, riceviamo lo stop per l’export ITALIANO bloccando di fatto l’invio dei nostri prodotti a scopo precauzionale, per evitare contaminazioni da parte nostra.
IL PARADOSSO
L’aspetto paradossale che mette in evidenza Coldiretti nella sua nota stampa è che “… mentre i prodotti italiani sono bloccati, la Cina può esportare pere e mele nella Penisola …”dove, coronavirus a parte, si è già verificata una vera invasione di pericolosi insetti dannosi alle coltivazioni locali, arrivati più o meno direttamente dallo stesso gigante asiatico che ora blocca noi. “… Dal moscerino dagli occhi rossi (Drosophila suzukii)
che colpisce la frutta al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus) fino alla cimice asiatica (Halyomorpha halys), l’insetto polifago che colpisce oltre 300 diversi vegetali, che” – precisa sempre Coldiretti – “sta mettendo in ginocchio i produttoriitaliani, per la mancanza di nemici naturali, con circa 740 milioni di euro di danni provocati nel solo 2019 e 48mila aziende agricole italiane colpite”.
NON SOLO FRUTTA E VERDURA_ COLPITA ANCHE LA CARNE E RISO
Sempre secondo Coldiretti la chiusura delle frontiere della Cina riguarda anche molti altri prodotti come la carne bovina nazionale mentre l’emergenza coronavirus ha rallentato la firma del protocollo d’intesa per autorizzare l’esportazione del riso italiano da risotto. Cosa di non poco conto.
L’EXPORT CINA_Patrimonio per l’ITALIA
Volere o non volere, ristabilire un rapporto efficace di ‘export’ con la Cina è necessario visto i grandi numeri di fatturato che genera. Bisogna superare gli ostacoli tecnici alle esportazioni agroalimentari Made in Italy per riequilibrare i rapporti commerciali nell’agroalimentare con le importazioni dalla Cina che, rileva Coldiretti, “sono circa il doppio del totale delle esportazioni italiane, per un valore stimato in 680 milioni nel 2019”. Purtroppo però è da dire, cronaca dei nostri giorni, che da là arrivano anche prodotti illegalmente, vedi il maxi sequestro della guardia di Finanza di Padova con la collaborazione dell’Asl di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, che oltre all’essere traffico illegale è potenzialmente pericoloso per la diffusione della peste suina.
Sempre sul sito di Coldiretti Il presidente Ettore Prandini afferma in una nota stampa ufficiale che “L’emergenza coronavirus sugli scambi internazionali non deve fermare il lavoro sui protocolli per l’esportazione di prodotti Made in Italy in Cina che deve essere al contrario velocizzato ed esteso”, continuando “… da subito accelerare i negoziati sui dossier avanzati dal riso alla frutta fresca, come le mele e le pere, oggetto da tempo di uno specifico negoziato”. Si auspica quindi iniziativa dell’Unione Europea per fare in modo che l’autorizzazione all’ingresso in Cina ottenuta per un prodotto da un Paese membro dell’Unione valga per tutti i componenti. FONTE: Coldiretti.it
Beh! Che dire…. grazie Coldiretti per questi approfondimenti: vigilare e massima attenzione!
… Parola del Butcher!
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