MAXI SEQUESTRO DI CARNI SUINE ILLEGALMENTE IMPORTATE DALLA CINA: Parola ai baschi verdi!
MAXI SEQUESTRO DI CARNI SUINE ILLEGALMENTE IMPORTATE DALLA CINA: attenzione! Purtroppo il pericolo è sempre dietro l’angolo.

IL DATO di FATTO (Il trailer)
Maxi sequestro di carni suine illegalmente importate dalla Cina. Tolte dal mercato 9,5 tonnellate di prodotto per pericolo di contagio della peste suina africana (asf).
LA FINALITA’
La carne era destinata al commercio e dopo la peste suina che ha investito l’Asia, beh.. non c’era certo da stare sereni.
GLI ATTORI
Guardia di Finanza e una società sospetta sotto ogni punto d vista.
COLLATERALI
Lavoro nero: trovati lavoratori non in regola sul luogo del misfatto.
VERIFICHE SUL CAMPO
Controlli successivi: non solo la merce sequestrata, ma anche per altri prodotti presenti non in regola.
Doveroso l’intervento degli Ispettori del servizio Veterinario e del Sian (servizio igiene, alimenti e nutrizione).
ALLARME
Il periodo in prossimità delle feste non era certo favorevole a far passare in sordina la cosa.
FACCIAMO IL PUNTO
Ecco uno spaccato di quanto successo non molto tempo fa in quel di Padova. Di fatto, un plauso a chi veglia su di noi e massima attenzione a coloro con cui ci rapportiamo, fornitori, importatori etc.. senza per forza far di tutta un’erba un fascio.. perché al contrario tanti sono gli operatori corretti a supporto della circolazione delle merci, degli usi e costumi.
Come si legge in una nota ufficiale del 22 gennaio scorso ”Nell’ambito del Dispositivo Permanente di contrasto ai traffici illeciti, predisposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova, i Baschi Verdi della Compagnia, in collaborazione con il Servizio Veterinario e del SIAN (Servizio Igiene, Alimenti e Nutrizione) dell’ULSS 6 Euganea, hanno, presso un magazzino di ingrosso alimentare sito nella ZIP di Padova, 9.420 kilogrammi di carni suine di origine cinese in quanto la relativa importazione è vietata sulla base di un provvedimento del Ministero della Salute finalizzato a scongiurare la diffusione anche in Italia dell’epidemia di peste suina africana che ha recentemente colpito la Cina” –
Diciamocelo. Non è proprio un bel periodo questo, e ringraziamo le forze dell’ordine per quanto fanno a nostra tutela. Di fatto, mentre le indagini sono in corso, resta alta l’allerta da parte di tutti e legittima la diffidenza del cliente finale e di coloro che si trovano nel mezzo della filiera.
E NOI, COSA POSSIAMO FARE?
Tenere alta l’attenzione, operare nel massimo della trasparenza ricercando imprescindibilmente la qualità, andando alle origini del prodotto, conoscere i produttori allevatori etc…
E a volta, pur così facendo, purtroppo non basta. e la richiesta anche da parte della categoria di massima attenzione per evitare danni alla salute e al mercato è doverosa, nostro incessante impegno e fiducia ad andare avanti insegnando a tutti gli attori in gioco il benessere alimentare, la sostenibilità e le buone prassi.
Sembrano farsi fatte e generiche ma davvero solo insegnando a tutti la ricerca di una alimentazione sana e la qualità di ciò che andiamo a mettere nel piatto possiamo cercare di fronteggiare ciò che quotidianamente ci invade e ci prende d’assalto. mentre ovviamente tutti gli organi preposti svolgono il loro importante lavoro di tutela per la sicurezza di tutti noi.
Dopo la nota stampa emessa dalla guardi di finanza molte testate giornalistiche ovviamente sono partite ad analizzare ed ipotizzare scenari apocalittici e truffaldini degni della migliore, o peggiore che si voglia, scenografia per una fiction.
A volte davvero la realtà supera la fantasia ma tristemente davvero noi professionisti Butchers e commercianti, che diamo l’anima e tutte le nostre energie, siamo alla mercé di politiche o manovre che non ci favoriscono affatto. E questo alla fine, era lo scenario raccontato sì per informare, ma forse a volte più per spettacolarizzare. Ma in effetti, la cosa è molto seria e ci riguarda tutti.
Parola del Butcher!
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