Febbraio, febbraietto, mese corto e maledetto!
Febbraio, febbraietto, mese corto e maledetto
Così recita un antico proverbio popolare, Febbraio, febbraietto mese corto e maledetto, non solamente riferito al calendario, ma anche al clima stagionale e all’economia familiare. Febbraio è il mese dell’amore, con il giorno di St. Valentino, periodo di grandi eventi sportivi mondiali, uno tra tutti il giorno del Super Bowl (Oggi 1 Febbraio), la finale del campionato americano della National Football Legue, ma anche mese dove per i cristiani inizia la quaresima con il mercoledì delle cenere e per i pagani mese di feste e carnevale.
NELLA STORIA
FEBBRAIO, CORTO E AMARO – “Febbraio febbraietto, mese corto e maledetto” – Anticamente, ai tempi in cui l’economia delle famiglie, appartenenti ad un ceto medio-basso, e della società era basata soprattutto sulla produzione agricola, ed era fortemente vincolate dall’esito dei raccolti, la stagione invernale, ed il mese di febbraio, soprattutto, rappresentavano un periodo di ansia e di preoccupazione, in prospettiva futura, e di povertà immediata, dato che le provviste ormai iniziavano a scarseggiare, gli animali erano poco numerosi e malandati a causa della carenza di erba, di fieno e di mangime. In questo mese si diffuse quindi l’esigenza di sbarcare il lunario per raggiungere i mesi primaverili, durante i quali almeno i contadini potevano ricavare qualche frutto dalla terra.
OGGI
Se andiamo a vedere in pieno la sua etimologia, la parola Febbraio deriva dal latino februare, che significa “purificare” o “rimediare agli errori”, dato che nel calendario romano era il periodo dei rituali di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris, i quali avevano il loro culmine il giorno 14; secondo Varrone il termine deriverebbe dal Sabino februm, purificazione. (Fonte @Whikipedia). Chi tra tutti voi lettori, non vi è già venuto l’angoscia di dover iniziare una “purificazione” per il vostro corpo post-abbuffate natalizie? Ma soprattutto, visto che mancano solamente 4 mesi prima dell’amata estate e la libido e l’autostima sulle proprie forme fisiche è sotto i piedi, ecco che si inizino a consultare diete, alimentaristi, iscrizioni in palestra, senza pensare ai ricercati acquisti di prodotti alimentari a basso contenuto calorico. Alzo la mano, perché forse sono uno dei primi a comportarmi così. Quest’anno però, ho deciso di affrontare l’argomento benessere alimentare in modo più serio, affidandomi ad un esperto, un dottore alimentarista che, in base al mio personale regime alimentare, mi saprà insegnare e mi guiderà in un comportamento alimentare corretto. Si, INSEGNARE è proprio la parola corretta da utilizzare anche nel campo dell’alimentazione, ed è per questo che dobbiamo farlo affidandoci ad esperti della materia diffidando da promesse internet o profani della materia; tanto meno la vicina di casa che ha perso 20 Kg in poche settimane.
Ognuno di noi vive in modo differente, consuma le energie in modo differente ma soprattutto ogni corpo a bisogno di “benzina” differente. Dal sito del Ministero della Salute si legge che “Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute. Un’alimentazione inadeguata, infatti, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche”. https://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=108&area=Vivi_sano . Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati grazie a una equilibrata e sana alimentazione. Ed è per questo che a febbraio Maremma Che Ciccia darà spazio a informazioni utili per orientarsi nella ricerca del proprio mod di benessere alimentare.
Ora che ci penso però, iniziare la dieta durante il carnevale, è come praticare atti sadici su il proprio corpo e spirito. Tra dolci, frittelle, cenci, frappe, ma soprattutto qualsiasi scusa trovata per rimandare a domani l’inizio del cambiamento, non gioca a nostro favore… ma come diceva il poro Albert Einstein, “Non possiamo pretendere che le cose CAMBINO, se continuiamo a fare le stesse cosse”.
E come dice il vostro BUTCHER: “we are what we eat” – Noi siamo quello che mangiamo.
Parola del BUTCHER!
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