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MACELLERIE D’ECCELLENZA MADE IN ITALY: MACELLERIA DEMITA

25 Gennaio 2020

Tutto nasce da una Bombetta. Se qui in Toscana ‘discutiamo’ su dove nasce veramente la Fiorentina, in Puglia invece la diatriba nasce sulla natività della Bombetta.

Con il termine ‘bombette’ si indicano gli involtini di carne fresca di maialepiù famosi in Italia ripieni solitamente di formaggio, sale e pepe. Leggendo su wikipedia, la ricetta nasce a Martina Franca intorno agli anni ‘60, ma tradizionalmente è diffusa in tutta la Puglia e si ritrovano preparati in tutto il territorio della Valle d’Itria (in particolare a Martina Franca), oltre che diffuse in gran parte delle province di Taranto e Brindisi con ricette variabili da località a località. Il nome fa evidentemente riferimento alla forma arrotondatae alle piccole dimensioni di questi involtini, nonché al loro ripieno che genera una vera e propria ‘esplosione’ di sapore.

Ma noi di Maremma Che Ciccianon ci accontentiamo di storielette su internet. Ecco perché allora siamo scesi nel profondo sud della nostra amata Italia per andare a scoprire una delle macellerie più importanti nella cultura delle ‘bombette’ pugliesi. Una macelleria ricca di storie di famiglia dove ancora si respira il profumo di sano e genuino di cultura e attaccamento alle tradizioni ma già proiettati al futuro. Ecco a voi le nostre chiacchiere con il Butcher TrediciLetteredi Martina Franca.

LA STORIA DELLA FAMIGLIA DEMITA 

– Dove inizia tutto? Ce lo racconta direttamente Martino Demita. 

“Da quest’uomo comincia la nostra tradizione di famiglia. Martino Demita, mio nonno, ora il mio angelo protettore. Un uomo tutto d’un pezzo, innamorato del lavoro e del suo mestiere. Mi ha insegnato tanto. Soprattutto l’arte di grigliare”.

“Correva l’anno 1985 quando i miei genitori lavoravano appassionatamente in questa bottega, la nostra prima bottega. Si chiamava Macelleria San Paolo. San Paolo è il nome della frazione più popolata di Martina Franca, capitale della Valle D’Itria, conosciuta come zona dei Trulli e di piccole colline e vallate in Puglia”.

–  IL PADRE  –

– “Mio padre Pasquale Demitaè il pilastro su cui è fondata tutta la nostra storia. Un uomo genuino, semplice. Un uomo soprattutto buono, un uomo che ha improntato tutta la sua vita su questo mondo, su questo mestiere. Da lui ho ereditato la passione e l’entusiasmo di essere e fare ciò che sono e faccio oggi con orgoglio”.

La famiglia Demita opera nel settore da circa 40 anni. Nel 2006 cominciano finalmente a realizzarsi i primi traguardi, con le fondamenta di una struttura di proprietà dei genitori Demita con mille sacrifici.

Inaugurano una struttura che oggi vanta di tre attività importanti: la macelleria, la braceria, e la produzione dei prodotti artigianali. Tre piani di passione e duro lavoro, come si vede dalle immagini.

–  LA MADRE  –

– “Mia madre – continua Martino – è la forza, il coraggio e la tenacia fatta persona. È una donna estremamente appassionata in tutto ciò che crea, fa e insegna. È una mamma e una nonna sempre presente, pur avendo una vita piena e dedita al lavoro. Da sempre è il braccio destro, cuore e cervello di mio padre. Da lei ho ereditato la creatività e la voglia di reinventarsi e di stare al passo con i tempi. Insieme a lei abbiamo pensato anche a realizzarci come progetti di catering per eventi esterni. E devo dire che anche questo progetto si è rivelata una ‘pensata’ vincente. Siamo un bel trio assortito, accompagnato sempre dal giusto staff. Una squadra vincente, appassionata e molto affiatata”.

–  L’ARTE DI PADRE IN FIGLIO  –

– “Questo sono io nel 1995. Avevo all’incirca 6 o 7 anni, ma l’aria era già quella di un Butcherserio. Amavo tantissimo fare compagnia a mio padre quando lavorava. Adoravo la macelleria e avevo tanta fretta di imparare il mestiere. Così mi dilettavo e impiegavo tutta la mia curiosità e attenzione di bambino nell’osservare ciò che mi passava sotto gli occhi. Ero un fanciullo, ma già con le idee molto chiare e già tanta adrenalina in corpo per fare.

–  IL FIGLIO  –

– “Questo sono io oggi: Martino Demita. Il risultato dell’addizione scoppiettante tra Pasquale Demita e Anna Maruggi. Sono un mix esplosivo e umile. Ambizioso ma con i piedi per terra. ‘Puro e cervellone’: quello che dice mia moglie di me. Di fatto mi sento oggi il Macellaio Tredicilettere. Ho scelto da piccolo cosa volevo fare da grande e oggi che sono grandee sono sulla strada per raggiungere quello per cui ambivo da piccolo: portare avanti con onore il nome della Famiglia Demitae continuare con fierezza il duro lavoro dei miei genitori e renderlo ancora più prestigioso. La mia passione è la carne: lavorarla e grigliarla. Mi diletto in preparati sempre più innovativi e gourmet. E amo grigliare perché il fuoco è l’arte che arde dentro il mio sangue. Oggi sono entrato nella rosa della squadra della Nazionale Italiana Macellai e andare in California alla prossima competizione è un sogno che si avvera. Mi impegnerò al massimo dando il mio contributo per portare la Nazionale  Italiana Macellai alla vittoria”.

MA PERCHE’ ‘TREDICILETTERE’? LA STORIA, RACCHIUSA IN UN NUMERO 

– “Tredicilettereè il nome con cui abbiamo deciso di denominare la Braceria, associata alla già presente Macelleria San Paolo. Questo nome nasce dall’esigenza di creare un marchio anche ai nostri prodotti. È un nome che esprime la storia della nostra famiglia e implica più considerazioni: 13sono le lettere che scrisse l’Apostolo Paolo. San Paoloè appunto il santo protettore della nostra contrada a Martina Franca. 13sono le tipologie dei nostri prodotti artigianali. 13è il giorno del compleanno del mio papà. 13è la somma delle lettere del mio nome e cognome. Il logo nasce per simulare un portafortuna importante regalato alla mia mamma da piccola. Tutto ha sempre un senso. Questo è il nostro”.

— BOMBETTA SECONDO I DEMITA —

– “In tanti se la contendono in valle d’Itria. Locorotondo, Alberobello, Cisternino… ma ora vi racconto le sue vere origini”.  Ci spiega Martino: “Le Bombettesono degli involtini di carne, preparate dalla fettina di capocollo di suino, ripiene di Canestrato(tipico formaggio pugliese), condite con sale e pepe. Niente più se si vuole parlare delle vere e originali bombette pugliesi. Si chiamano appunto“bombette”perché proprio nel momento in cui le si addentano, il formaggio al suo interno si rompe ‘scoppiando’ letteralmente, lasciando in bocca un sapore brioso. Queste sono quelle originali, a derivazione di origine martinese. Poi, negli anni a seguire, in tanti hanno scelto di personalizzarle con ingredienti e sapori differenti, proponendo anche delle varianti assai deliziose. E questo è il bello del nostro paese”.

Insomma, se avete voglia di gustare la vera ed inconfondibile Bombetta di Martina Franca, magari seduti comodi in un locale dove l’ospitalità e la professionalità sono di casa, dovete ricordarvi solamente una parola, o meglio un numero: 13Lettere. Qui, dove le parole le porta via il vento, dove le fondamenta sono costruite su una storia di forte tradizione e amore per il mestiere: benvenuti a Martina Franca!

Parola del Butcher!

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