DOVE SARA’ IL FUTURO DEL BRAND FOOD? VE LO RACCONTA IL BUTCHER
L’uomo, il territorio, l’impresa
Personal Branding, Brand Territoriale e Identità di Marca: alla ricerca di un equilibrio necessario.
La “Marca” non è più un valore assoluto: si sviluppa con elementi inaspettati e si connette a fattori come il territorio, le imprese e le persone che lo vivono.
Grandi aziende che affidano il racconto del proprio brand a storyteller professionisti – locali e/o internazionali – che basano la propria strategia sulle dinamiche delle piccole comunità. Macro-territori e micro-territori si fondono, il globale si intreccia con il locale. L’importante è dare loro comunque la giusta importanza nel racconto di marca.
Oggi la “comunicazione”, un concetto tanto semplicistico quanto complesso è diventata un vissuto: la narrazione di persone che si integrano con il posto in cui vivono e contribuiscono a delineare lo storia di un’impresa e di un territorio, fondendosi con esso in grado di fare la differenza dal punto di vista sociale.
L’evoluzione dell’identità di marca passa attraverso tutti questi elementi e si arricchisce di nuove sfaccettature, sempre più indispensabili. Creare un equilibrio fra personal branding, brand territoriale e identità di marca significa creare una sinergia fra persone, territorio e imprese.
Il Brand Festival, creato da giovani ‘visionari’ che in brevissimo tempo si sono affermati nello scenario internazionale con la loro professionalità e capacità di integrare più aspetti del settore, è divenut0 l’evento di discussione, confronto e progettazione sull’identità: personale, territoriale, aziendale.
IL PRIMO BUTCHER AL BRAND FESTIVAL
Sono stato invitato al Brand Festival edizione 2019. Una presenza che mi rende onore e che ha dato voce al nostro settore in un ambiente non direttamente dedicato, come siamo invece abituati. Vario e intenso il programma e in un festival radicato nel #territorio non poteva mancare certo il giorno dell’identità territoriale: le città, l’agricoltura e il senso di appartenenza di una comunità.
Al Brand Festival tra i tanti temi, si è parlato anche di agricoltura etica per andare alla scoperta dei nuovi valori del mondo dell’agroalimentare e abbiamo cercato di spiegare un nuovo concetto di bene comune, riflettere sul linguaggio e l’etica della comunicazione, cosa significhi per un brand essere “bio” .Sono stato inserito nello spazio dell’identità territoriale come veicolo per le aziende e i professionisti che decidono di fare impresa nella propria terra.
In questo scenario, a me il compito di traghettare le ‘parole’ ai fatti, incarnando – è il caso di dirlo! – l’anello di congiunzione tra territorio, teorie, impresa e mercato: sulla tavole e sul bancone, passando dal sapere del ’butcher’. In uno showcooking a base di carne bianca ‘bio’, fornita in questo caso da Fileni – ma ‘lei’ per tutte -, ho potuto raccontare cosa succede una volta che la carne arriva scelta in macelleria e viene offerta al cliente finale: in un percorso attraverso la sapienza e la fiducia. Ad un pubblico di addetti ai lavori della ‘comunicazione’ e del ‘brand’, non del nostro, ho raccontato quali sono le scelte da tenere nel momento che acquistiamo carne perché ,come dico sempre, ci vuole consapevolezza nel momento di ogni acquisto, soprattutto se si parla di alimenti. E’stato bello poter incontrare persone di tante estrazioni professionali, presente il Mise con 40 aziende in formazione, e poter raccontare e far vedere direttamente quale sia il nostro mestiere e come si inserisca nella filiera territoriale oltre al settore merceologico di spettanza. Insomma, tanta roba!
IL MONDO del Food&Love
Ma non è finita qua. Non era un ruolo solo di immagine, il mio: al ‘butcher maremmano’ era stato richiesto di illustrare la categoria, le novità nel settore proprio per quel famoso ‘personal branding’ in cui ci stiamo tutti tanto impegnando, che non è sono una questione di marketing e promozione tout cour, ma traghettare la professione e sdoganarla nel vero senso della parola. Un momento importante per raccontare di quel ‘macellaio’ che oggi si si sta evolvendo e affrancando da stereotipi gretti e brutali, in ogni percorso di coloro che come me lo stanno raccontando.
Ed è così che a due passi da Jesi, il giorno successivo, immersi nell’incanto delle colline marchigiane, il Brand Festival ci ha portato alla scoperta dei sapori, odori e bellezze del territorio. Due relatori innamorati di questa terra e tante aziende locali che hanno saputo esaltare i propri prodotti, trasformandosi in brand dalla fortissima identità: e poi io!
Salvatore Russo e Giulia Bezzi hanno condotto Food&Love, una serata speciale dedicata alle eccellenze enogastronomiche locali, per capire come il digital marketing possa valorizzare la qualità dei prodotti: in questo caso marchigiani, ma loro di esempio per tutti.
Erano presenti Alberto Gandolfi, co-founder di Filodivino Wine Resort&SpaGianfranco Mancini, membro della Cooperativa La Bona Usanza, Moreno Bastiani, titolare dell’azienda agricola Regina dei Sibillini, e io, il Meat Blogger e Presidente Ascom Confcommercio Federcarni Grosseto.
Una serata a modo nostro, all ’insegna del confronto e di tante risate, accompagnati delle prelibatezze locali e del buon Verdicchio dei Castelli di Jesi!
Una serata dedicata alle eccellenze enogastronomiche italiane da sempre simbolo forte della nostra identità territoriale e non solo. Un viaggio alla scoperta del nostro paese attraverso i suoi prodotti migliori.
Anche questo significa costruire il proprio brand e per farlo abbiamo selezionato gli ingredienti migliori per raccontare come sia possibile fare impresa in modo nuovo rispettando il valore della tradizione.
IL FUTURO E’…
Un’esperienza unica da vivere e riportare. Oggi giorno il futuro ha una solo direzione. Vi posso assicurare che non c’è proprio nulla di nuovo da inventare. L’unico futuro di cui la società ha bisogno è quella di ritornare a vivere il passato. Ritornare a parlare di valori fondamentali di una volta, veri e tangibili con mano. La “moda”di oggi sta nel raccontare seriamente la qualità, attraverso il rispetto degli animali e del territorio stesso.
Concetti importanti da non usare come uno slogan, ma la differenza tra un prodotto sano e di qualità da un prodotto ‘cattivo’ per la nostra salute. I’M WHAT I COOK è la mia filosofia… si parte dall’ inizio: la filiera che prende vita negli allevamenti, dall’ eticità delle aziende, da come vengono trattati gli animali non solo per l’aspetto nutrizionale ma anche nel rispetto del loro ciclo di vita.
E poi c’è lui, il nostro amato territorio, una delle tematiche più importanti. Un territorio sano dà prodotti sani. abbiamo il dovere di controllare e salvaguardare la nostra terra. Il territorio è vita: ci da aria, acqua ed energia…..il territorio è la nostra tradizione, è la nostra storia…. tutelarla per salvaguardarla… per sopravvivere… è fondamentale. Per noi, per il nostro settore, vuol dire valorizzare le eccellenze e tenere in filiera non solo prodotti e operatori, ma alto l’onore e la professionalità, la maestria di coloro che hanno saputo trarre il meglio dalla nostra terra e da ciò che su di essa viene allevato.
Disconoscere la tradizione, è disconoscere il territorio, è cambiarlo, mortificarlo. Nell’ era del ‘glocale’ vince la tradizione e l’uomo che sa affermarla senza negazione. Di fatto ogni azione su un territorio è collegata ad un’altra: cibo, cultura, economia, turismo.
Saper coniugare queste cose è l’approccio innovativo alla base di ogni sviluppo. Prima lo si comprende, prima si riesce a recuperare quanto a volte si è perduto pensando che modernità e progresso fossero negare chi eravamo per diventare qualcosa d’altro, effimero e passeggero.
Torniamo a parlare di fiducia, torniamo a fidarci del vostro amico ‘butcher’.
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