Identikit del MACELLAIO

Nome in codice: BUTCHER
Identikit MACELLAIO
Giacca a tre bottoni, nome ricamato sul petto, tatuaggi e mannaia sulla spalla. Pronti per la rivoluzione dei Butcher d’Italia?
(Rappresentazione poco sexy del MACELLAIO nel pensiero collettivo della gente ph WEB)
LadyButcher, MrButcher, GOODButcher, MASTROButcher…. così piace farsi chiamare ai macellai pronti a mettersi in gioco per uscire allo scoperto _ con la voglia di raccontare il cambiamento che sobbolle nei loro animi.
No, non lo vedo solo come un semplice manierismo personale, ma il giusto titolo da dare a quelle pagine di storia che ogni macellaio ha il dovere di scrivere.
La RIVOLUZIONE dei BUTCHER _ be the change
Forse, i primi a portare questa suffisso in italia, lo dobbiamo attribuire al grande Papotti e alla sua Crew dei “Butcher for Children”_ un gruppo di colleghi e amici con in mente un obiettivo comune… mettere insieme il proprio saper fare per scopi benefici in nome dei bimbi.
Perché non hanno voluto chiamarsi “Macellai per i bambini”? Volevano fare gli snob?
Direi proprio di NO. Con questo nome volevano far capire a tutti che stavano creando qualcosa di nuovo, tessendo una rete di amicizie professionali che fino ad all’ora non si poteva nemmeno immaginare. IL GIUSTO modo per comunicare a tutti che qualcosa dentro al Macellaio stava cambiando, nome compreso.
Se chiediamo di descriverci il MACELLAIO, purtroppo verrà associato ancora ad immagini macabre, con camici sporchi e incarti antigienici in fogli di giornale. Per noi addetti del settore invece con malinconia rimpiangiamo quegli anni di benessere nazionale, senza rinnegare quello che siamo stati, anche perché proprio da LÌ proveniamo. Ma il cambiamento va vissuto in pieno. E allora CAMBIAMO…
IL MACELLAIO OGGI _tra aggiornamenti e corsi di COMUNICAZIONE
I nostri genitori non si sarebbero mai sognati di appendere alla porta della bottega un cartello con su scritto “Chiusi per CORSO di AGGIORNAMENTO”.
Oggi é diventato una normalità e un’esigenza indispensabile per crescere e per diventare veramente BUTCHER.
Corsi di cucina per esaltare al meglio i tagli che solo noi conosciamo, corsi di comunicazione per saper raccontare al meglio ciò che sappiamo fare, corsi di cultura straniera per essere pronti a rispondere alle richieste fusion di clienti mai sazi, e corsi di self-controll per non commettere stragi in negozio 😱.
Tutto questo mi fa venire in mente un’equazione, discutibile per alcuni, ma molto associabile a questa condizione di cambiamento.
Lo CHEF sta al BUTCHER come il CUOCO sta al MACELLAIO.
QUESTO momento di cambio di identità è già stato vissuto negli anni ’90 dalla categoria dei Cuochi. Anni in cui la cucina Italiana ha voluto dimostrare al mondo intero che non si parlava solamente di dare da mangiare a persone. Ma che il fulcro della loro professione era più intenso _ “creare emozioni attraverso il cibo”, differenziandosi quindi dal semplice cucinare.
GIUSTO o SBAGLIATO? Non sta proprio a noi decretare un vincitore. La giusta sentenza sta nell’immaginario comune e nel pensiero del cliente finale, nelle recensioni dei media su di loro, e del business televisivo e social dettato dal personaggio creato intorno ad una parola: LO CHEF. Provate a dire “Cuoco CRACCO”_ non vi suona male? A me basta come risposta.
Usciamo quindi da finti pregiudizi e commenti moralisti.
Benvenuti BUTCHER, pronti per la vostra rivoluzione .
Ma ricordatevi una cosa.
Non basta chiamarsi BUTCHER per essere dentro al cambiamento. Affrontarlo significa prima di tutto conoscere la storia, assaporare il sacrificio che ne comporta (togliendo tempo e attenzioni a cose molto importanti come la famiglia) e avere la voglia matta di non smettere mai di farsi domande.
STUDIA, fai PROVE e specializzati in qualcosa… il “tuttologo” non esiste… Solo così gli altri potranno chiamarti BUTCHER.
Perché potrai presentarti agli altri come BUTCHER, ma sono gli altri decideranno se chiamarti BUTCHER.
Caro collega, cosa ne pensi di questo CAMBIAMENTO?
Aspetto i vostri COMMENTI… benvenuti nella “community dei Butcher”
Il vostro MaremmaBUTCHER _ Andrea Laganga
Ciao,sono un collega di Torino,condivido in pieno il tuo pensiero,il problema sta poi nel farlo capire alla vecchia generazione dei macellai,che nella maggior parte sono ancora affezionati alle loro zozzerie,miscugli,e pastoni,senza preoccuparsi del cliente,ma solo margine e resa…io sono la 4generazione della mia famiglia e il cambiamento(nel nostro metodo) era gia partito da mio padre negli anni 90 collaboravamo gia con grandi chef e ristoranti….io con il duro impegno e la passione per questo nostro mestiere cerco di portare avanti questa evoluzione,senza mai peró dimenticare le origini.
Ciao Simone
Ciao Simone… sposo in pieno le tue parole. Mi hanno sempre insegnato che il “CAMBIAMENTO GENERA RESITENZA”… noi dobbiamo farci portavoce di questo momento, e far capire l’esigenza di tale processo.
Penso che sia l’unica nostra arma.
Fortuna per la vecchia generazione che ha vissuto negli anni d’oro 😉
buna giornata
Appoggio e condivido in pieno ogni parola.. Seguo e seguiamo tutti… Vai maremmacheciccia
Grazie PorchettaBUTCHER
Sempre grande Andrea, ottimi spunti e grandi idee… La figura del macellaio (a me comunque ancora piace tanto questo nome…) deve essere “ripulita”, riconosciuta come la figura professionale che effettivamente rappresenta! Il modo migliore per farlo è lavorando bene, puliti e puntando alla qualità e rinnovandosi, senza mai dimenticarsi la tradizione e da dove veniamo! Tu e Maremma che Ciccia siete un punto di riferimento per tutto questo in Italia! Complimenti!!!
Grazie Marco,
le tue parole mi caricano ogni volta. Bè, anche io mi ritengo un gran romanticone attaccato alle origini, all’ordine e alle tradizioni… cambio solamente il punto di vista da dove osservarle…
Un saluto dalla Maremma
Nulla di più Vero caro collega, approfitto per dare un consiglio sul cambio generazionale: se avete dei figli intenzionati a seguire il vostro negozio mandatelo all’estero per uno due anni, magari in stati anglosassoni, torneranno ricchi di nuove idee e pronti per portare un po’ di innovazione e sapori nuovi
Grazie MIKE,
tu sei l’esempio vivente del bisogno nell’apertura mondiale. Viaggiare, Imparare nuove culture ma sopratutto viverle, faranno di noi persone più complete.
ripeto sempre però, senza mai abbandonare le proprie origini
grande Mike, buon viaggio sempre alla ricerca…
Condivido pienamente il tuo pensiero e non bisogna mai fermarsi senza dimenticare le origini della carne..sei un grande Andrea.
mai dimenticare le ORIGINI
Grazie Salvatore e buona serata
Buona serata grandi parole che condivido e cerco con impegno e passione di portare avanti. Una riflessione, tanti oggi vogliono diventare chef ma quanti di vogliono diventare butcher o macellaio, quando sono convinto che la stragrande maggioranza degli chef tolti i quattro tagli base non conosco nulla dell’anatomia e dell’uso del resto dell’animale.
buonasera nicola,
ottima riflessione e direi anche molto azzeccata.
E’ proprio questo il nostro compito… far capire il nostro RUOLO e gridarlo insieme…
In ogni piccola cosa che facciamo, facciamolo pensando al nostro comune obiettivo.
buona serata e grazie